Il caso è sollevato dal comitato di cittadini che si è formato attorno alla questione. Stanchi di questa situazione paradossale fonte di ingorghi del traffico, perdite di tempo, sprechi di benzina e ulteriore inquinamento, i residenti delle Cure hanno dunque fondato un Comitato che si arricchisce ogni giorno di nuove adesioni, ormai centinaia.
E chiedendo un incontro urgente con il Consiglio di Quartiere, hanno inviato al presidente Pierguidi, al sindaco Nardella, all’assessore all’Ambiente Bettini e a quello alla Viabilità e Lavori Pubblici Giorgetti una lettera aperta la cui sostanza è così riassumibile: non un minuto di più.
“E’ sbalorditivo, assolutamente incomprensibile”, spiega infatti il professor Giorgio Ragazzini, coordinatore del Comitato, “che in questi 5 anni non sia stata presa l’unica decisione possibile: tagliare quell’albero e risistemare quei due metri quadrati di strada. Purtroppo il Comune ha fin qui scelto di ignorare il problema malgrado tutta la sua evidenza sottolineata anche da articoli di stampa. Adesso, però, non è possibile indugiare oltre”.
Ormai, si legge nella lettera, “non può esserci alcun motivo, né economico né naturalistico (la salvezza di un pino), per rinviare ulteriormente, anche di un solo giorno, la decisione di restituire al quartiere un percorso alternativo, essenziale per molti residenti, alla trafficatissima via Madonna della Querce, in cui sono aumentate code e inquinamento”.
In particolare, Via Calandrino è vitale per le centinaia di famiglie che vivono, lavorano e studiano oltre il Mugnone, un’area oggi quasi irraggiungibile se non a costo di penose gimkane nel labirinto dei sensi unici. Il Comitato sollecita dunque Comune e Consiglio di Quartiere a fare con “estrema urgenza” quanto necessario per riaprire via Calandrino.
“Ulteriori ritardi – si afferma nel documento – non sarebbero giustificabili. Quando piccoli problemi che sono davanti agli occhi di tutti (a volte più di quelli grandi) restano irrisolti per anni, si rischia infatti di ricavarne un’impressione di impotenza (o di inefficienza), che a sua volta, oltre alla sfiducia verso singoli amministratori, può generare sfiducia nella stessa democrazia. Signori Amministratori, con tutto il rispetto vi ricordiamo che vi abbiamo eletti per decidere”. Inoltre il comitato rende pubblica anche la mail per raccogliere eventuali, nuove adesioni: giorgio.ragazzini@libero.it.