Firenze – Fiori, colori della natura, un omaggio che si estende in lungo arco temporale, dal vivacissimo completo di Irene Galitzine del 1962 fino all’irriverente gilet e marsina di Comme de Garçons, sotto lo sguardo distratto e introspettivo de “Le Gorgoni” di Domenico Trentacoste fino all’abito da sera disegnato da Gianfranco Ferrè per Dior nel 1992, autentica esplosione di colori, quasi un paradiso perduto che felicemente si riflette nei “Fiori” di Sergio Scatizzi, una straordinaria tavola del 1959 donata dall’artista alla Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti nel 1998.
E’ solo un piccolo assaggio di “Tracce Dialoghi ad arte nel Museo della Moda e del Costume”, la mostra che è stata appena inaugurata a Palazzo Pitti nella Sala del Fiorino e che rappresenta il nuovo allestimento del Museo della Moda e del costume, curata da Caterina Chiarelli, Simonella Condemi e Tommaso Lagattolla con il coinvolgimento diretto della Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti, dalla quale provengono dipinti e sculture inseriti nel percorso espositivo. Tracce come ricerche di elementi analogici che si sono sviluppati in una identica temperie storica e culturale, tracce nelle diverse forme di linguaggio che non possono non sorprendere per le incredibili suggestioni e le analogie creative. Una nuova linea per l’allestimento, i 107 tra abiti, accessori, dipinti e sculture, sono tutti protagonisti e dialogano gli uni con gli altri e con l’immagine riflessa negli specchi in una atmosfera che cattura il visitatore coinvolgendolo in questo gioco di forme e colori. Una lettura non cronologica che privilegia le corrispondenze formali, corrispondenze di segni e decori fra i capi stessi e tra questi e i dipinti e le sculture esposte nelle varie sezioni.
Per l’occasione è anche stato presentato il nuovo deposito degli abiti e del tessile della vasta collezione del Museo della Moda e del Costume, che si trova sempre a Palazzo Pitti, nella nuova ala adiacente al primo deposito.“L’occasione della presentazione del nuovo deposito per la custodia delle collezioni di moda – ha dichiarato Andrea Cavicchi, Presidente del Centro di Firenze della Moda Italiana e della Fondazione Pitti Immagine Discovery – è un passaggio fondamentale nel percorso di collaborazione tra CFMI, Pitti Immagine e Fondazione Pitti Discovery, con le Gallerie degli Uffizi. In questi due anni di lavoro insieme, oltre ad aver realizzato la mostra monografica di Karl Lagerfeld e il Museo effimero della Moda, curata da Olivier Saillard, abbiamo lavorato alla creazione di una struttura permanente per la conservazione e la valorizzazione della Moda contemporanea”. Per il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt “I nuovi depositi, realizzati con il contributo finanziario del Centro Fiorentino per la Moda Italiana, di Pitti Immagine e della Fondazione Pitti Discovery, dal punto di vista tecnologico sono assolutamente all’altezza di quelli degli altri grandi musei della moda al mondo. E sono un’ennesima prova che la tutela e la diffusione della cultura traggono immenso beneficio dall’aprirsi dei musei ad altre realtà: la collaborazione delle Gallerie degli Uffizi con l’ambiente produttivo delle aziende toscane, e di queste in particolare, ha portato novità e idee in città, ma anche risultati pratici evidenti, tra i quali i nuovi depositi. Ciascuna entità trae spinta dall’altra, in un dialogo fattivo e utile per tutti, così come nella mostra Tracce ogni oggetto viene valorizzato dal confronto intelligente – e spesso inaspettato – con le altre opere”. L’esposizione, promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalle Gallerie degli Uffizi con Firenze Musei, è corredata da un percorso virtuale accessibile nella sezione IperVisioni del sito web delle Gallerie degli Uffizi all’indirizzo www.uffizi.it.