Tpl, oggi sciopero contro la gara regionale

Disagi per tutti i toscani che usano i trasporti pubblici: oggi incroceranno le braccia i lavoratori del servizio pubblico trasporti in uno sciopero che interessa tutta la regione. A indirlo, oltre ai sindacati di Base Cobas e Usb, la Uiltrasporti. Lo sciopero regionale è indetto per 24 ore dalle organizzazioni sindacali U.S.B. Lavoro Privato, Cobas Lavoro Privato e Slai Cobas e per 8 ore  dalla Segreteria Regionale Uiltrasporti.  Per quanto riguarda Firenze, in adesione allo sciopero regionale, l'Esecutivo Provinciale Cobas Lavoro Privato e la Rsu aziendale da un lato, e la Segreteria Provinciale di Firenze UiItrasporti dall’altro, hanno indetto due distinte azioni di sciopero che si terranno, in ATAF, con le seguenti modalità:
Movimento (servizio bus): Inizio servizio – 06.00
09.15 -11.45
15.15 – fine servizio (fascia in coincidenza della quale – per l’esattezza dalle 15.15 alle 23.15 – è inglobato lo sciopero regionale Uiltrasporti)
– Operai ed Impiegati: Intero turno di lavoro

Quanto al merito dello sciopero, non hanno dubbi, i lavoratori del trasporto pubblico locale (Tpl)  che domani incroceranno le braccia in uno sciopero che si prospetta molto duro: “La gara regionale, fortemente voluta dalla Giunta Toscana, non è altro che il metodo più brutale per garantire profitto al capitale privato a discapito dei cittadini (tagli al servizio e tariffe più alte) e dei lavoratori (taglio dei diritti e degli stipendi)”.

Insomma, il messaggio è forte e chiaro: non è privatizzando, dicono le parti sindacali (Cobas e Usb) che si salva il trasporto pubblico regionale. Anzi.
“Adesso che ci stiamo avvicinando alla gara (o almeno così ci vuol far credere la Regione) – si legge nel comunicato – i primi spinosi nodi vengono al pettine: per poter essere “competitive”, le aziende pretendono di tagliare il costo del lavoro così da garantire comunque un profitto al capitale privato nonostante il taglio delle risorse”.

Parlare di strategia, secondo i lavoratori, è del tutto fuorviante. Infatti, “nelle due aziende più grandi l’unica “strategia” è quella di disdettare la contrattazione di secondo livello, in Ataf Gestioni (azienda acquistata da Busitalia e Cap) si vuol buttare alle ortiche 80 anni di diritti acquisiti dai lavoratori e in CTT Nord (l’aggregazione delle vecchie aziende di Pisa, Livorno e Lucca) si vuole tagliare normativa aziendale e salario”.

“In altre aziende il taglio agli integrativi aziendali è già una realtà e in quelle che, almeno per il momento, non si tenta di azzerare la contrattazione di secondo livello, si smette di investire sulla sicurezza dei mezzi. Insomma tutto fa brodo per essere “competitivi sul mercato”.”
Dunque, oggi braccia incrociate in tutta la regione, fedeli allo slogan : no alla gara regionale, sì a un servizio veramente pubblico.

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