Tossicodipendenze: banconote al sapore di cocaina

Il traffico di stupefacenti è in forte aumento in Europa

Le banconote che circolano in Francia hanno sorprendentemente rivelato l’ampia diffusione delle sostanze stupefacenti nel paese : tutte o quasi, ad eccezione degli euro cartacei nuovi di  zecca,  riportano tracce di droghe, soprattutto cocaina.  Sel 2012 uno studio  della polizia scientifica aveva accertato che circa la metà delle banconote sequestrate rivelavano tracce di sostanze tossiche, nel 2023 un’altra ricerca, questa della gendarmeria scientifica d’oltralpe, segnala che praticamente non c’é euro cartaceo che in un modo o in un altro non ne rechi traccia. A parte , appunto, quelle che sono appena entrate in circolazione.  Nel 2023 solo  i biglietti apppena messi in circolazione non rivelerebbero tracce di contamonazione.

Secondi i risultati dell’inchiesta, riportati dal quotidiano Le Monde, secondo un software programmato per accertare e quantificare le tracce di stupefacenti oltre il 90% delle banconote sono impregnate di tracce più o meno importanti di droga, soprattutto quelle di piccolo taglio che hanno una maggiore circolazione. Il software è in grado di individuare residui di cocaina, eroina, anfetamina, metanfetamina, estasi,  e THC (il principio attivo della cannabis). La cocaina è in cima alla classifica, non solo perché è estremamente pulverulente, ma anche perché il suo consumo sta aumentando in modo esponenziale.   Il mese scorso fonti ufficiali avevano indicato che l’anno scorso eranno stata sequestrate 27 tonnellate di cocaina, 2,3 volte tanto l’anno prima.

Il traffico di cocaina è comunque in forte aumento non solo in Francia, con l’Europa che é diventato il mercato più interessante per i  narcotrafficanti : tra il 2009 e il 2016  venivano sequestrate in media sul mercato europeo 80 tonnellate di cocaina nel 2019 si è passati a 213, secondo i dati dellOsservatorio europeo delle droghe e delle tossicomanie (OEDT) secondo cui queste cifre non sarebbero che la punta dell’iceberg di un mercato valutato tra i 9 e i 10,5 miliardi di euro.

La cocaina, prodotta al 70% dalla Colombia, arriva soprattutto via mare, in container che riescono ad evitare in grandissima parte controlli. Il traffico marittimo è esploso con il numero di container che ha raggiunto i 750 milioni, di cui solo il 2% é oggetto di ispezioni. Ad agevolare i narcotrafficanti nello smaltimento della droga non è solo la mole del traffico marittimo ma anche una diffusa corruzione nei porti di arrivo e la loro capacità di trarre profitto dai progressi nei sistemi informatici. In Europa il porto ritenuto più attivo nel traffico di stupefacenti è Anversa, ma vengono anche citati Rotterdam, Gioia Tauro e Barcellona.  Da questo traffico  traggono ampi profitti non solo i produttori di cocaina ma anche diverse mafie europee, tra cui, secondo vari rapporti, non la n’drangheta che si occuperebbe soprattutto della vendita al dettaglio.

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