Firenze – E’ il giorno prima della Giornata Internazionale contro la violenza. Le bandiere della Toscana sventolano a mezz’asta, perché oggi è giornata di lutto regionale per ricordare Giulia e tutte le vittime della violenza, le donne che non hanno potuto parlare, le donne incredule che capitasse proprio a loro, le donne spaventate e annichilite, quelle che decidono di parlare e quelle che non sono credute. Mentre ancora, nei giorni scorsi, accadono tentativi di stupro, minacce, violenze. Bandiere a mezz’asta e listate a lutto sugli edifici della Regione, il presidente Eugenio Giani, che ha invitato formalmente gli enti locali ad aderire, commenta: “Il caso di Giulia è stato eclatante ma, purtroppo, non passa giorno che si verifichino nel nostro Paese atti di questo genere; serve una sensibilità comune e le bandiere a lutto vogliono esserne un segno”.
Del resto, il bilancio dei femminicidi in Toscana è pesante: 5 femminicidi nel 2022 portando il drammatico bilancio degli ultimi 16 anni a 132 vittime. Oltre 2.100 accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti, e oltre 3mila le donne si sono rivolte nel corso dell’anno a un centro antiviolenza.
I dati, forniti dall’Osservatorio sociale regionale e presentati ieri nell’ambito dell’iniziativa “La Toscana delle Donne”, registrano anche una crescita esponenziale del fenomeno: oltre ai casi dei centri violenza e di accesso tramite codice rosa, cresce il numero delle donne che si rivolgono ai consultori per casi di abuso o maltrattamento (sono state 810 nel 2022) e quelle che sono state ospitate in case rifugio.
In Toscana non mancano esperienze di prevenzione, fra cui il progetto ParTime che ha coinvolto il personale educativo dei servizi scolastici e delle scuole di ogni ordine e grado del territorio regionale in una formazione gratuita sulle tematiche di genere, ma anche esperienze e interventi di prevenzione ed empowerment femminile realizzati dai Coordinamenti dei Centri antiviolenza Tosca e Federazione Ginestra. Non solo, l’attività di prevenzione della violenza di genere ha visto anche gli interventi realizzati nell’ambito della programmazione operativa annuale di Comuni, Aziende Usl e Società della Salute, con risorse nazionali e regionali (oltre 800 mila euro che si sommano al 1.284.950,00 erogati direttamente a CAV e Case rifugio) destinate ad azioni di sistema, alla lotta agli stereotipi di genere e al reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza.
Ed ecco i dati che riguardano i Centri antiviolenza, Case Rifugio, Centri per uomini autori di violenza, il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, la Rete regionale Codice Rosa, i consultori.
I Centri antiviolenza
In Toscana sono presenti 25 Centri antiviolenza, distribuiti su tutto il territorio regionale. Nel corso degli anni si è assistito ad una ramificazione della loro presenza nel territorio, soprattutto grazie all’apertura di sportelli locali, per un totale di 102 punti di accesso. Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato nel 2022 da 3.232 donne, per il 69% italiane, nel 56% dei casi di età compresa fra i 30 e i 49 anni. Ricordiamo che i Centri antiviolenza svolgono attività di accoglienza, orientamento, assistenza psicologica e legale alle donne che subiscono violenza, ed ai loro figli; realizzano inoltre azioni di sensibilizzazione e formazione svolgendo attività di raccolta ed analisi dei dati sulla violenza.
Le Case rifugio
Sul territorio regionale sono presenti 23 Case rifugio, e garantiscono ospitalità per un periodo limitato di tempo. Nel corso del 2022 sono state ospitate 109 donne e 92 figli o figlie per la maggior parte provenienti dell’ambito regionale e segnalate dai servizi sociali territoriali. La Casa rifugio è una struttura dedicata a indirizzo segreto nella quale la donna, sola o con i propri figli, e con il sostegno di operatrici formate sulle tematiche della violenza di genere, non solo viene messa in sicurezza ma inizia un percorso complesso di uscita dalla violenza.
I Centri per uomini autori di violenza
Gli uomini che hanno effettuato l’accesso a uno dei 5 Centri sul territorio regionale nel 2022 sono stati 280 (erano stati 172 nel 2021), per il 71,4% di nazionalità italiana e più della metà compresa tra i 30 e i 49 anni. L’obiettivo principale del lavoro con uomini autori di violenza è l’interruzione della violenza, l’assunzione di responsabilità e la costruzione di alternative ad essa, al fine di evitarne le recidive. Ad oggi, circa il 40% degli uomini conclude il percorso e una percentuale analoga lo abbandona o interrompe per vari motivi: scarsa motivazione, non idoneità al lavoro di gruppo per problematiche di tipo psichiatrico o similari, incompatibilità orarie, difficoltà linguistiche.
Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza
Il Centro, attivo nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Regione e Istituto degli Innocenti, raccoglie e monitora i dai su bambini e ragazzi vittime di violenza diretta e di violenza assistita che sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria e presi in carico dal servizio sociale territoriale. I numeri sono in costante crescita. I dati evidenziano come nel 2022 i minori vittime di maltrattamenti siano stati 4.462 (erano 4.155 nel 2021) . Nello stesso anno il numero dei casi di violenza cui hanno assistito dei minori è stato di 2.578 (erano stati 2.473 nel 2021).
La Rete regionale Codice Rosa
Nel 2022 nei Pronto Soccorso della Regione Toscana si sono registrati 2.138 accessi in “Codice Rosa” (erano stati 1.918 l’anno precedente). All’interno del progetto Codice Rosa il Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv) presso il Dipartimento Assistenziale Integrato Materno-Infantile (Daimi) dell’Azienda ospedaliera di Careggi ha registrato 60 accessi nel 2022. Nel 2021 erano stati 33, con un picco nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni.
I Consultori
Le persone assistite dai Consultori nel 2022 per casi di abuso e maltrattamento sono state 810 (741 nel 2021). L’area di di problematicità più ricorrente è quella dei maltrattamenti fisici (43,8% degli accessi).
Foto: un momento della partecipata manifestazione contro la violenza che si è tenuta a Firenze il 21 novembre, organizzata da NUDM (Non Una di Meno) che ha visto sfilare migliaia di donne
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