Stato di emergenza per le zone colpite dall’alluvione: lo dichiarerà la Giunta regionale nella seduta di lunedì prossimo, che approverà anche una legge per dare un sostegno immediato alle popolazioni colpite e che prevede un finanziamento fino ad un massimo di 5 mila euro per le famiglie con reddito Isee fino a 36 mila euro.
Intanto, comincia la conta dei danni: un milione di euro nel pisano "solo" per la viabilità provinciale come comunica al ministro Carrozza e al governatore Rossi il presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni. L'acqua ieri ha fatto anche paura a tante persone: dagli evacuati di Ponsacco a quelli di San Miniato (frazione Roffia), alle decine di abitanti e turisti che a Volterra hanno visto scivolare via trenta metri di mura medioevali, alla gente che ha assistito alla breccia scavata dall'Elsa in una cateratta a Certaldo, alle persone che a Pisa si sono accalcate sulle spallette per controllare "de visu" che faccia avesse l'Arno nel momento della piena. Partendo proprio da Ponsacco, la notte è trascorsa piuttosto tranquilla, dopo l’allagamento che ieri aveva inondato buona parte del centro abitato , causato dalla rottura in un punto dell’argine del torrente Era. I tecnici del comune con i volontari della protezione civile sono già al lavoro da stamattina per verificare casa per casa i danni subiti e offrire assistenza alla popolazione. Tutte le persone sfollate dopo i pasti caldi messi a disposizione dall’amministrazione, hanno trascorso la notte da amici e parenti.
Nottata senza grosse difficoltà anche a San Miniato, dove ieri il comune aveva deciso l’evacuazione cautelativa di oltre mille persone dalla frazione di Roffia in seguito al rischio di esondazione dell’Arno, e in cui in mattinata si deciderà se far fare ritorno alla gente nelle proprie case. Anche Pisa torna alla normalità dopo la grande paura di ieri: le paratie sono ancora collocate sulle sponde dell’Arno nel centro storico, ma il livello del fiume si è sensibilmente abbassato e si tornano a vedere a occhio nudo i camminamenti inferiori lungo le spallette che ieri erano invece completamente sommersi.
Anche la circolazione tenta di riprendere il ritmo della normalità: da stamani i treni tra Cecina e Saline di Volterra, tra le province di Livorno e Pisa, hanno ricominciato a circolare. La linea era stata interrotta ieri a causa dell'esondazione del torrente Cecina a Riparbella, nel Pisano.
E anche se l'allerta meteo è stata prolungata, sul territorio fiorentino non si registrano per ora precipitazioni di rilievo. La sospensione delle precipitazioni ha permesso a tutto il reticolo idraulico di rientrare al di sotto del I livello di guardia e criticità, come comunica l'osservatorio della Protezione Civle. Per quanto rgiuarda la mobilità su gomma, rimangono chiuse alla circolazione la SP 43, di Pietramarina (Vinci), per smottamento della sede stradale all'altezza del confine provinciale e la SP36, di Montepiano (Barberino di Mugello), chiusa per frana tra l'abitato di Mangona ed il confine provincia.
Intanto nelle zone alluvionate di San Miniato (a seguire, Ponsacco e Volterra) è in corso un sopralluogo cui partecipano il ministro Carrozza insieme al presidente della Regione Enrico Rossi e al presidente provinciale pisano Andrea Pieroni.
La conta dei danni è cominciata e la illustra proprio Andrea Pieroni: un milione di euro solo per quanto riguarda la mobilità provinciale, saltata per aria a causa di frane, smottamenti, esondazioni. ”Propongo un progetto nazionale di ricerca su monitoraggio e prevenzione delle condizioni idrogeologiche del territorio con tecnologie avanzate. Quanto è successo in questi giorni testimonia che serve un’alleanza tra ricerca, governo ed enti locali per affrontare il tema allo scopo di prevenire per uscire dalla logica dell’emergenza”, sono le parole del ministro, che fanno seguito a quanto indicato dal governatore toscano sulla sua pagina Fb in cui sottolinea l'importanza essenziale della prevenzione e enumera tutto ciò che la Toscana ha fatto in questo campo. Che evidentemente non basta.