Firenze – Sono 37 i comuni toscani in cui telefonare con il cellulare o navigare su internet con uno smartphone diventa davvero un’avventura. E’ questo quello che è emerso dal rapporto Uncem, presentato questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.
La difficoltà di connessione non riguarda solo un singole operatore, ma un po’ tutti.
“La Regione su questo non ha competenze. E’ un caso diverso dalla fibra ottica per la quale abbiamo potuto investire in prima persona nei territori dove il mercato non investe. Però questo – sottolinea l’assessore alla presidenza e al rapporto con gli enti locali Vittorio Bugli non ci vieta di interessarci assieme ad Anci Toscana di quei territori dove telefonare e usare lo smartphone diventa impossibile. Vogliamo spingere i gestori a farsene carico e a tale scopo chiederemo subito un incontro per chiedere di intervenire in questi territori già ampiamente monitorati”.
Il rapporto redatto da Uncem Italia, non riguarda solo le zone montuose ed è diffuso su tutto il territorio nazionale. Sono ben 122o i comuni che hanno problemi di segnale, ma come fanno sapere da Uncem il censimento è per difetto ed i comuni con problemi di connessione sono di più. I dati dei gestori si basano infatti sulla copertura per popolazione, che oggi arriva in Italia fino al 95 per cento di abitanti. Ma il 5 per cento che rimane fuori vive e si distribuisce nel 15 per cento del territorio nazionale e poiché si tratta di telefonia mobile il dato non è irrilevante.
In virtù di questo il numero dei comuni dove telefonare e navigare da cellulare è praticamente impossibile passa da 37 a 42 e secondo la Regione e Anci Toscana ancora non è completo.
“Abbiamo incontrato sindaci ed amministratori di quei territori nei giorni scorsi – ha aggiunto Bugli – Vogliamo costruire un percorso assieme a loro. Vogliamo anche capire se ci siano elementi per agire con il massimo della decisione anche da un punto di vista legale, oltre che con ogni tipo di iniziativa politica: nei consigli comunali e in quello regionale, chiedendo pure sostegno al Governo e al Parlamento”.
Alla presentazione assieme all’assessore Bugli e a Simone Gheri per l’Anci Toscana, anche tanti amministratori locali che hanno raccontato la loro situazione
A Fosdinovo in Lunigiana, borgo che d’estate raddoppia la propria popolazione, bandiera arancione, il 70 per cento del territorio è privo di segnale. Ad illustrare la situazione del proprio territorio è il sindaco Camilla Bianchi che ha raccontato come anche la protezione civile incontri problemi.
Non è diversa la situazione che riferisce l’assessore Ivano Sensi di Badia Tedalda ed il caso dell’enclave in Romagna della frazione di Ca’ Raffaello 359 abitanti e completamente isolata.
E queste sono solo alcuni casi.
Quello che pare assurdo è che molti operatori offrono ai loro clienti servizi sempre più veloci come il 5G, l’ultima frontiera della telefonia mobile e poi ci sono luoghi dove il 4G ancora non è arrivato.
“Non è possibile che nel 2019 in oltre un settimo dei comuni toscani, in tutto o in parte, non si possa telefonare con il cellulare. Servono piani concreti di investimento” dice l’assessore Bugli.
Delle undici province toscane nessuna si salva. Se a Prato c’è solo un comune, che ha queste difficoltà Montepiano nel comune di Vernio, dove la copertura è limitata a due gestori, come a Suvereto in provincia di Livorno. Ci sono zone come Lucca e Massa Carrara con 7 comuni dove usare un cellulare diventa veramente difficile. Sei comuni anche nella città metropolitana di Firenze ed a Siena
“Ampliaremo la mappatura del territorio già a disposizione – conclude Simone Gheri per Anci – Vogliamo muoverci tutti insieme così come facemmo nei confronti di Poste quando annunciò la chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni. Attiveremo anche Anci nazionale, determinati ad avere interventi a favore dei tantissimi piccoli comuni disagiati e che avrebbero bisogno invece di opportunità per rilanciare lo sviluppo e contrastare lo spopolamento”.