FIRENZE – Un nuovo modello di pronto soccorso per gestire al meglio le richieste ed i bisogni delle utenze. In Toscana è attivo già da due anni
“La Toscana accoglie positivamente l’approvazione dell’Accordo Stato Regioni sulle Linee di – afferma l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – indirizzo nazionali sul Triage Intraospedaliero, sull’Osservazione Breve Intensiva e la gestione del sovraffollamento”
Sono 21 i Pronto Soccorso che stanno già adottando la nuova organizzazione (Careggi, tutti i Pronto Soccorso della Asl Toscana nord ovest, tranne Viareggio), e nei restanti 17 l’adozione del modello è prevista entro l’anno, in base al piano di implementazione regionale.
“Si tratta – spiega l’assessore – di una profonda modifica dell’assetto organizzativo, che utilizza criteri per la definizione delle priorità che cambiano l’approccio del triage, finalizzato a individuare fin dall’ingresso il percorso più appropriato per il paziente”.
Per consentire il passaggio al nuovo assetto organizzativo il governo regionale ha assicurato investimenti per l’adeguamento dei software gestionali del pronto soccorso ed anche per ridisegnare i layout degli ambienti.
In Toscana è stato realizzato e pubblicato un nuovo manuale di triage e sono state prodotte linee guida per l’allestimento degli spazi e dei percorsi secondo una logica che favorisca le relazioni.
Oltre alla riorganizzazione si è svolta ed è attualmente in corso anche la formazione a distanza di circa 5.400 operatori per un’aggiornamento sul nuovo modello, più di 800 infermieri di triage, che sono già stati formati sui nuovi algoritmi e oltre 60 formatori per il See and Treat.
Dall’assessorato chiariscono che con l’attuazione del nuovo modello, si assiste a una modifica organizzativa, in grado di distribuire la casistica con maggiore appropriatezza rispetto ai bisogni dei cittadini, con un spostamento percentuale sui codici minori.
Nei Pronto Soccorso che hanno già adottato il nuovo modello, nel 2019 la casistica a maggiore complessità risulta sensibilmente ridotta rispetto al 2018.
Risultano nettamente aumentati i casi attribuibili a patologia minore, non urgenza e urgenza minore, che in precedenza rappresentavano meno di un terzo del totale e che attualmente giustificano più del 40% della casistica L’introduzione del nuovo modello sta determinando anche una riduzione degli abbandoni.