Firenze – La Regione Toscana si conferma ai vertici nazionali della sanità anche per l’anno 2022 riguardo ai livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti Lea, raccogliendo complessivamente 275,31 punti su trecento, un punto in più rispetto all’anno precedente. La certificazione, che tiene di conto delle prestazioni che i sistemi sanitari regionali sono tenuti ad offrire a tutti i cittadini in forma gratuita o dietro pagamento di una quota di compartecipazione (i Lea, per l’appunto), arriva dal Ministero della salute, che come strumento di monitoraggio ha utilizzato il nuovo sistema di garanzia (Nsg) che dal 2020 ha sostituito la vecchia griglia. Questa mattina a Roma sono stati resi noti gli esiti dei vari indicatori. La Toscana è sul podio nazionale, assieme ad Emilia Romagna e Veneto.
“Nonostante la fase difficile che il sistema sanitario nazionale sta attraversando a causa del sotto finanziamento, la Toscana si conferma ai vertici nazionali per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza – commentano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini -. Per questo ringraziamo i nostri professionisti che, pur lavorando in condizioni non semplici, riescono a garantire una qualità dei servizi superiore alla media italiana”.
“Certo – aggiungono – non ci sfuggono gli elementi di criticità, che possono essere superati se agiamo in due direzioni: da una parte dare battaglia per ottenere dal governo più risorse per la sanità pubblica, dall’altra attivare processi di innovazione organizzativa”.
Il monitoraggio del ministero raggruppa i punteggi di ventidue indicatori su tre aree: quella della prevenzione, l’area dell’assistenza distrettuale (ovvero i servizi sul territorio) e l’area ospedaliera. La Toscana migliora rispetto all’anno precedente ed importante è stato anche il lavoro di riorganizzazione del monitoraggio dei vari indicatori da parte degli uffici della direzione regionale alla sanità, che ha consentito la condivisione continua del trend in corso d’anno e la precoce individuazione delle criticità permettendo interventi correttivi anche sugli anni successivi.
Nel dettaglio sono 96,42 i punti raccolti dalla Toscana per il 2022 nell’area distrettuale, il risultato più alto a livello italiano nell’anno con una leggera crescita rispetto al 2021 (+1,4) che testimonia l’importante lavoro in corso nella costruzione della rete di servizi sanitari territoriali, sempre più integrata e vicina alle persone e nella messa a terra della riforma dell’assistenza sanitaria territoriale.
La Toscana, rispetto al 2021, fa meglio anche nell’assistenza ospedaliera, passando da 88,07 del 2021 a 92,32 del 2022, registrando un +12,29 dal 2020 al 2022: merito, si spiega, del lavoro di riorganizzazione della rete di assistenza ospedaliera focalizzata sugli standard quantitativi, qualitativi, strutturali e tecnologici.
Nell’area della prevenzione si registra una leggera flessione, dove si tiene conto della copertura vaccinale pediatrica all’età di due anni per esavalente e morbillo, parotite e rosolia, controllo su animali e alimenti, stili di vita e screening oncologici. Qui la Toscana ha registrato un punteggio di 86,57, che scende di 4,8 punti rispetto all’anno precedente. C’è però una spiegazione: il dato è stato elaborato per la prima volta sull’archivio dell’anagrafe nazionale vaccinale, dove per il 2022 erano presenti, nel caso della Toscana, alcuni problemi di sovrastima del numero di bambini da vaccinare e quindi il denominatore utilizzato risulta più alto di quello reale. Criticità già risolta per il 2023, con il raggiungimento della fascia massima di valutazione.
Complessivamente dunque la Toscana migliora dal 2021 al 2022 in due aree su tre. Sono undici le regioni in tutta Italia che ci sono riuscite.