Toscana Aeroporti, vendita della società handling, scoppia la protesta dei lavoratori

Firenze – Presidio doppio stamane in piazza Duomo davanti alla sede della presidenza regionale e in via Cavour, sede del consiglio regionale e della Prefettura. Doppio presidio, da un lato i sindacati Cgil, Cisl e Uil e Ugl, dall’altro l’Unione sindacale di Base, ma unico motivo: la contestazione forte della politica di Toscana Aeroporti che è in procinto, dopo aver scorporato il servizio di handling, di vendere. A chi, ancora non è dato sapere.

Dov’è il problema? Il problema lo spiega molto bene Filippo Rinaldi dell’Usb,  e lo spiega all’assessore regionale alle Infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti Stefano Baccelli, che viene a incontrare, dopo un passaggio al presidio Cgil-Cisl e Uil, i lavoratori aderenti all’Usb. In sintesi, ciò di cui si lamentano i lavoratori è che la Regione Toscana non compia passi decisivi per mettere bene in chiaro che non accetterà lo scivolamento dei lavoratori della società di handling in vendita, in un’infinita serie di vendite e cessioni, magari a società via via di nome diverso, che oltre a far diminuire i diritti diminuiscano dignità salariale. Fino, magari, alla fatale perdita di lavoro. Un meccanismo già visto, come spiega Rinaldi, che in concreto di traduce nel traghettare prima nell’indigenza e nella precarietà le famiglie per poi giungere alla “soluzione finale”.

Il punto spiegano ancora dall’Usb, è reso evidente dalla decisione della Regione Toscana che, ricordiamo, è ancora socio in Toscana Aeroporti, di contribuire alla società con un generoso contributo di 10 milioni di euro. Soldi che dovrebbero, secondo i sindacalisti, essere condizionati alla salvaguardia dei posti di lavoro. su questo però Stefano Baccelli ritiene che il possibile sia già stato ottenuto, vale a dire la garanzia che si salvaguardi l’occupazione per tutti i lavoratori che passeranno di mano. Un’assicurazione che però non convince i lavoratori stessi, in quanto l’unica vera condizione che può essere messa in campo, come spiega lo stesso Baccelli, è in realtà quella di garantire ai lavoratori, nel caso in cui il nuovo acquirente (che non si sa ancora chi è) decida di ridimensionare la forza lavoro, due anni di cassa integrazione. E dopo?

Sulla questione della bontà della scelta di consegnare, da parte della Regione, i 10 milioni di euro a Toscana Aeroporti, c’è molta polemica. infatti, se da un lato, come prospetta Baccelli, si tratta di un modo per salvaguardare l’occupazione (che tuttavia, come s’è visto, è modalità zoppa, in quanto non può certo condizionare più di tanto il nuovo acquirente), dall’altro, come oppone tutto il fronte sindacale, non garantisce, per come si è sviluppata la vicenda, il lavoro agli operatori dell’handling. al limite, concede loro, in caso di coincidenza sfortunata, due anni di paracadute sociale. E poi, il vuoto.

L’assessore regionale ai trasporti e infrastrutture Stefano Baccelli

Sulla questione, fuoco incrociato dalle opposizioni di destra e sinistra. In piazza stamani, oltre a una rappresentanza di Potere al Popolo che ha delineato il meccanismo che potrebbe stritolare i posti di lavoro degli operatori dell’handling tramite un lungo e applaudito intervento di Lorenzo Alba, anche un drappello del Partito Comunista e il gruppo regionale e comunale di Fratelli d’Italia al gran completo, dal capogruppo Francesco Torselli a Capecchi ai due consiglieri comunali Cellai e Draghi. Sulla vicenda si segnala anche una nota di solidarietà ai lavoratori da parte del gruppo consiliare del Comune di Firenze Spc, firmato da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu. Il problema in sintesi è sempre il solito: può una società privata con un socio pubblico dello spessore della Regione Toscana avvalersi di un contributo di soldi pubblici, mentre attua una cessazione di ramo d’azienda, venendo di fatto a un privato esterno il servizio handling? E se può, come da legge è permesso, a chi spetta la tutela dei lavoratori stessi?

La domanda resta ad ora inevasa. Intanto, dalla Cgil, Cisl e Uil giunge una nota: “E’ inaccettabile – ed anche odioso – che la società Toscana Aeroporti scelga proprio questo momento per riorganizzarsi, facendo pagare alla parte più debole crisi e scelte finanziarie. Ancora più inaccettabile se pensiamo che questa azienda, che gestisce un patrimonio pubblico ed opera in regime di concessione, ha visto riconoscersi dalla Regione Toscana un contributo a fondo perduto per far fronte alla crisi del settore, tentare di far ripartire il sistema e soprattutto sostenere i lavoratori.

La volontà di cedere la società Toscana Aeroporti Handling dopo che il Consiglio Regionale ha approvato la concessione di un finanziamento pari a dieci milioni di Euro a Toscana Aeroporti rappresenta uno strappo verso la collettività che Noi non possiamo tacere.

Troppe cose non ci tornano, troppe le incertezze, troppe le incognite e soprattutto troppo il rischio al quale i lavoratori vengono esposti”.

Da parte di Usb, che conta un forte radicamento nelle società aeroportuali, “il gestore aeroportuale Toscana Aeroporti intasca 10 milioni di euro dalla Regione e come primo atto vende la sua controllata, società dei servizi di handling di Pisa e Firenze. Si chiude quindi il cerchio per Tah, nata dal processo di privatizzazione delle società aeroportuali e successivamente scorporata dal gestore. Questo il disegno di chi fin dalla sua nascita ha perseguito l’obiettivo di trarre vantaggio dall’abbattimento del costo del lavoro con l’avallo della politica. La vendita di Tah è un’azione sciagurata attuata in un momento drammatico con il settore del trasporto aereo in ginocchio”.

Le proteste continueranno: i presidi, che oggi si sono tenuti in contemporanea a Firenze e Pisa, verranno riproposti domani a Pisa.

 

edf

 

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