Toscana Aeroporti e i dividendi da 7 milioni, anche la Regione al centro delle polemiche

Firenze – Domani, 28 aprile, si terrà l’assemblea dei soci di Toscana Aeroporti. E domani, 28 aprile, con ogni probabilità, se niente cambia, sarà disposta la corresponsione di 7 milioni di dividendi, ovvero utili, ai soci. Eppure, tutti si ricordano che da parte della Regione Toscana, non molto tempo fa, era stato corrisposto (la Regione Toscana è socia di TA con circa il 5% delle azioni) la ragguardevole cifra di 10 milioni di euro. Per superare il momento di crisi della pandemia, si diceva.

La richiesta del socio di maggioranza di Toscana Aeroporti, ovvero Corporaciòn America, è stata espressa con una nota, in cui il socio di maggioranza ha chiesto alla controllata Toscana Aeroporti Spa di porre in approvazione all’assemblea dei soci del prossimo 28 aprile dividendi per 7 milioni di euro.

Il fatto ha destato una forte polemica, da parte delle opposizioni ma anche e soprattutto dei sindacati, che hanno messo l’accento, al di là del comportamento di Corporacion America, sull’atteggiamento della politica, che ad ora ha scelto una diplomatica astensione.

“Uno schiaffo all’interesse pubblico e soprattutto a tutti quei lavoratori che non sanno quale futuro avranno. Una decisione sconcertante e inaccettabile – attacca senza mezzi termini Rifondazione –  Non si può che commentare così l’annuncio della Regione Toscana, socia di Toscana Aeroporti con circa il 5% delle azioni, di astenersi sulla proposta, avanzata dalla dirigenza privata della società aeroportuale toscana, di corrispondere circa sette milioni di dividendi – cioè utili – ai soci. Insomma si fa cassa mentre migliaia di lavoratori impiegati direttamente o tramite realtà esternalizzate non sanno che fine faranno, in qualche caso da molti mesi. Perché non si usano questi dividendi per risolvere le situazioni di questi lavoratori?”.

“Senza dimenticare – prosegue la nota – i dieci milioni deliberati dalla Regione stessa alla società privata in questione, che fa utili, ma che si guarda bene dallo stornare quanto ricevuto dal pubblico, a nostro avviso senza nessuna motivazione di pubblica utilità. Dobbiamo fare il massimo della pressione perché la Regione – ma a quanto appreso anche il Comune di Firenze – tornino sui propri passi e votino contro questa scelta durante l’assemblea dei soci prevista per domani”. L’appello di Rifondazione è invece “che la Regione voti contro, a tutela delle migliaia di lavoratori coinvolti, delle loro famiglie, della comunità toscana tutta. L’ennesima riprova, questa, che è stata e sarà sacrosanta la battaglia politica che come Rifondazione abbiamo sempre condotto contro questa privatizzazione, contro i numerosi tentativi di far “decollare” la nuova pista – reiterati nel tempo anche contro il buon senso, tutti gli studi possibili e immaginabili, le sentenze della magistratura – e a difesa del lavoro e della sua funzione sociale”.

Da parte dell’Unione Sindacale di Base, attore storico della battaglia contro le esternalizzazioni, si mette il punto anche sulla situazione lavorativa dell’aeroporto. “Ciò  che temavamo quando chiedavamo alle Istituzioni Regionali di condizionare i fondi pubblici destinati a Toscana Aeroporti alla tutela occupazionale, si sta concretizzando in questi giorni – scrivono in una nota i rappresentanti dell’Usb – nei due aeroporti toscani è in arrivo un congruo pacchetto di esternalizzazioni, con caratteristiche di vero e proprio dumping salariale, nonostante il momento di incertezza di tutto il settore e nonostante l’ammortizzatore sociale ancora attivo.La scrivente o.s ha già espresso la propria contrarietà a cedere pezzi di lavoro a ditte esterne perché così si creano i presupposti per esuberi futuri al proprio interno, ma TA procede a passo spedito, determinata nel perseguire questa strada, così come è sempre determinata a vendere la società di Handling. Questo è lo stato dell’arte negli aeroporti di Pisa e Firenze”. Commentando la notizia che Corporacion America, socio di maggioranza di TA, ha chiesto di poter tornare a distribuire i dividendi dato un piccolo tesoretto che si trova nel fondo di riserva della società, i 7 milioni di euro, si chiede l’Usb: “Da un lato si chiedono gli ammortizzatori sociali e i fondi pubblici regionali per far fronte alla crisi e dall’altro si distribuisce il dividendo…..dov’è il corto circuito?”.

Ancora, ecco la nota firmata Cgil, Cisl e Uil e Ugl: “Il sistema aeroportuale toscano, gli scali di Firenze e Pisa, come del resto gli altri aeroporti nazionali e mondiali, causa pandemia e guerra sono ancora in uno stato di profonda crisi. Il traffico aereo stenta a ripartire così come il turismo nelle nostre città d’arte. Solo da questi giorni si intravedono piccoli segnali di ripresa che fanno sperare, disgrazie mondiali permettendo, che il traffico aereo possa ritornare ai livelli pre pandemia/guerra. Ma la strada è ancora lunga e disseminata di difficoltà, ne sanno qualcosa i lavoratori dei due scali toscani e tutti gli addetti dell’indotto, circa tremila persone che da due anni sono costretti in cassa integrazione e che per le ragioni sopra esposte non sanno quando il loro lavoro riprenderà con cadenza regolare. Ne sanno qualcosa tutti quei lavoratori precari che in questi due anni oltre che perdere il lavoro non hanno avuto nessun aiuto non avendo diritto alla cassa integrazione, ne sanno qualcosa i lavoratori dell’indotto o i commercianti che operavano negli scali e che sono stati costretti a chiudere le attività. Poi la grande mobilitazione del personale a causa della triste vicenda del tentativo societario di vendere il comparto di Toscana Aeroporti Handling e con essa i lavoratori che hanno contribuito negli anni a fare grande la società, miseramente finita nel nulla per mancati affidamenti fra cedente e subentrante”.

“Ma nonostante tutto, e consapevoli che la crisi del settore era ed è profonda – continua la nota sindacale – è giusto ricordare che la Regione Toscana, sotto forma di ristori, ha elargito a Toscana Aeroporti Spa 10 milioni di euro a titolo di contributo straordinario, danari dei cittadini toscani/italiani per far fronte all’emergenza Covid-19 che dovevano facilitare la ripartenza e la gestione dei lavoratori che si trovavano e si trovano in grave difficoltà economica. Insomma, tutti ne sanno qualcosa all’infuori di Corporacion America, che con una nota ha chiesto alla controllata Toscana Aeroporti Spa di porre in approvazione all’assemblea dei soci del prossimo 28 aprile dividendi per 7 milioni di euro. Queste segreterie non sono meravigliate da un simile comportamento, siamo tristemente abituati ai comportamenti dei capitani coraggiosi d’italica provenienza, dove, con il beneplacito della politica si socializzano le perdite e si privatizzano gli utili”.

Dopo aver precisato “che questo modo di agire è coerente con le leggi del nostro paese, quindi niente di illegale, ma questo non esula da alcune giuste riflessioni: non è il piano legale che ci interessa, ma vogliamo valutare i comportamenti tenuti dalla società, da cui evince una mancanza di rispetto dei lavoratori e del paese ospitante. Certo Corporation America nell’occasione non fa una bella figura con i cittadini della Toscana e ne esce ridimensionata sotto il profilo morale e della credibilità pubblica”, i sindacati concludono: “L’altra riflessione è a vantaggio delle nostre istituzioni e della politica locale e nazionale, affinché comprendano che un maggiore utilizzo della cautela quando si tratta di danari pubblici è un obbligo morale, come dovrebbe essere un obbligo morale l’ascolto delle parti sociali che in più occasioni hanno chiesto senza ottenerlo, alla Regione Toscana, che i 10 milioni di euro fossero vincolati a progetti e controlli puntuali e severi. Purtroppo temevamo questo. Questi avvenimenti aggravano le già difficili relazioni sindacali con la società, ma non favoriscono neppure le relazioni con le istituzioni a cui chiediamo inascoltati da tempo un salto di qualità nelle interlocuzioni e nel coinvolgimento propositivo su tutte quelle questioni che interessano la vita dei lavoratori e dei cittadini di questa regione. Alla politica l’ardua risposta”.

Ed ecco che un intervento giunge dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, Vincenzo Ceccarelli, e dal vice segretario del Pd toscano Massimiliano Pescini:  “Non siamo abituati ad esprimere opinioni su questioni che conosciamo solo indirettamente, ma appare davvero inaccettabile la decisione di Toscana Aeroporti di redistribuire ai soci (ovvero fondamentalmente a se stessa) ben 7 milioni di euro di utili, dopo aver gridato a lungo “al lupo” per il crollo dei ricavi dei due aeroporti di Pisa e Firenze ed aver beneficiato, tra l’altro, di ben 10 milioni di ristori concessi dalla Regione”.

“Bene ha fatto il presidente Giani a prendere le distanze – puntualizzano Ceccarelli e Pescini – perché, pur nel rispetto dell’autonomia delle scelte fatte dalla società, non si capisce, in presenza di tanta liquidità e di utili così consistenti, quale giustificazione avesse la richiesta di aiuti alla Regione. Visto che Toscana Aeroporti ha un importante piano di investimenti per il sistema aeroportuale toscano, meglio avrebbe fatto ad investire gli utili in questo obiettivo, o magari per consolidare la posizione dei lavoratori, con molti posti lavoro ancora a rischio, come abbiamo potuto toccare con mano nei mesi scorsi”.

Coclude la nota congiunta di Ceccarelli e Pescini: “Ci aspettiamo di vedere partire prima possibile gli investimenti previsti a Firenze e a Pisa”.

Ma è anche la Lega che interviene duramente in Consiglio regionale. “Il Presidente Giani – dicono Elena Meini e Giovanni Galli, Consiglieri regionali della Lega – la smetta di chinare il capo davanti a certi poteri. Per noi è inaccettabile che il Presidente si astenga di fronte alla suddivisione degli utili richiesta da Corporacion America. E’ la seconda volta che assistiamo ad una sorta di strategia dello struzzo. Noi siamo fermi sul no a qualunque tipo di scelta, volta a spartirsi dei soldi prima che siano risolti due problemi concreti. Il primo è la tutela occupazionale e lo stop ad ogni forma di esternalizzazione dei servizi. Il secondo, è la salvaguardia della salute per tutte le famiglie che da più di 20 anni non hanno risposte circa l”inquinamento acustico derivante dall’attività dello scalo fiorentino”.

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