Firenze – Dovevano essere solo tre anni di lavori, tant’è vero che gli abitanti furono “trasferiti” in case di legno d’avanguardia per permettere di demolire e ricostruire il blocco di case popolari di via Torre degli Agli soffocate dal degrado. Per l’operazione, la Regione consegnò al Comune 20 milioni di euro. Ebbene, a due mesi dalla scadenza dei famosi tre anni, non solo i cantieri non sono in procinto di chiudere, ma i lavori sono al pian terreno e non sono ancora finite neppure le fondamenta. E per di più Casa spa chiede una proroga: altri 3 anni.
La denuncia dello stato di cose nei cantieri di via Torre degli Agli proviene dal capogruppo di Firenze riparte a Sinistra con Sel Fas e Prc Tommaso Grassi. “Su questa vicenda – spiega il consigliere comunale – abbiamo chiesto chiarimenti all’assessore Funaro e così abbiamo scoperto che Casa Spa chiede una proroga di altri 3 anni prevedendo il raddoppio dei tempi della cantierizzazione: è questa l’efficienza dell’amministrazione fiorentina?”.
“Cosa si erano dimenticati di calcolare quando hanno fatto la somma dei tempi necessari per l’operazione di demolizione e ricostruzione? – attacca Grassi – Che dovessero esser fatte gare e appalti è dovuto per legge, che il terreno andasse bonificato era nelle cose e per capirlo sarebbe bastato un carotaggio preventivo, che ci potessero essere ritardi nel trasferimento delle famiglie che abitavano all’interno prima dell’abbattimento non era difficile pianificarlo, quindi cosa è successo?”.
Adombrando il fatto che forse si sia trattato di annunci dal grande risalto mediatico per l’ex-sindaco Renzi, che allora presentò il progetto, ora, prosegue il consigliere, “si tirano le fila. Adesso – precisa – vogliamo capire quali siano stati i problemi o se invece il cronoprogramma era inadeguato fin dall’inizio. E quali potranno essere le ripercussioni sull’occupazione del suolo privato dove sono stati collocati gli alloggi temporanei in legno”.