Pisa – La robotica educativa ha mosso i primi passi a Pisa e la città della Torre adesso ne celebra la “festa”, anzi la “RoboFesta”, grazie alla collaborazione tra Ipsia “Fescetti” – dove è stata ospitata – e l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, che partecipa con docenti e ricercatori per presentare le sfide della ricerca di frontiera e per ribadire l’importanza della collaborazione tra mondo universitario e scuole secondarie superiori, dedicando particolare attenzione – per l’edizione 2016 – agli utilizzi e agli orizzonti della chirurgia robotica.
Grazie anche alla “RoboFesta” la diffusione di questa nuova forma didattica si è trasformata in un progetto finanziato dalla Regione Toscana che, attraverso la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Firenze, ha formato oltre 450 docenti per diffondere “robotica educativa” e modalità innovative di fare didattica in 150 scuole toscane e la “RoboFesta” di Pisa ha rappresentato una sorta di “laboratorio”, addirittura dagli anni Novanta.
La parte più scientifica, affidata ad Arianna Menciassi, docente di bioingegneria alla Sant’Anna di Pisa, è stata affiancata dalle sfide di “sumo robotico”, ispirato alla disciplina giapponese in cui vince chi riesce a spingere fuori dal rettangolo di gara l’avversario, e di “line follower”, sul modello delle corse (in piccolo) di Formula1.
Si sono messi a confronto automi costruiti dagli studenti, durante le lezioni di robotica educativa e, a conferma di quanto la disciplina sia ormai diffusa nelle scuole italiane, si sono iscritte 32 squadre in rappresentanza di 15 istituti superiori soprattutto toscani e con un coinvolgimento di oltre 120 studenti.