Amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità. L’Avaro di Molière, in scena al Teatro Ariosto martedì 24 e mercoledì 25 gennaio, alle ore 20.30, riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni.
Su una scena sghemba e fatta di cubi modulari a ricordare la famigerata cassetta del tesoro di Arpagone, domina il colore nero e un corredo sonoro fatto di tuoni, fulmini, pioggia. E’ qui che prende il via la vicenda dell’avaro più noto al mondo nell’adattamento sempre rispettoso e spesso illuminante di Ugo Chiti, cui si aggiunge, nella parte del protagonista Arpagone, con la grande cifra attoriale di Alessandro Benvenuti. Chiti innesta le vicende dei grandi classici nel linguaggio, forte, crudo, e a volte comicissimo che gli è proprio e che diventa tutt’uno con le sue regie. E anche nel caso di questo Avaro molieriano, anche grazie all’apporto del “primattore” Benvenuti, pur seguendo con grandissimo rispetto la vicenda, i tempi e la lettera del grande classico, il testo della riscrittura si plasma e si radica nel corpo degli attori della compagnia dell’Arca Azzurra Teatro che del lavoro con il loro dramaturg fanno ancora la principale e la più intensa delle loro esperienze.
“Arpagone resta personaggio centrale assoluto – scrive Ugo Chiti nelle note di regìa – mantenendo quelle caratteristiche che da sempre hanno determinato la sua fortuna teatrale, si accentuano alcune implicazioni psicologiche, si allungano ombre paranoiche, emergono paure e considerazioni che sono anche rimandi al contemporaneo“.
***
Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio 2017 ore 20.30 Teatro Ariosto
L’avaro di Molière
adattamento, ideazione spazio, costumi, regia: Ugo Chiti
con (in ordine di apparizione) Arpagone Alessandro Benvenuti e Valerio Gabriele Giaffreda
Elisa Lucia Socci Cleante Andrea Costagli Freccia Massimo Salvianti Mastro Giacomo Dimitri Frosali Don Anselmo Paolo Ciotti Frosina Giuliana Colzi Mariana Desirée Noferini