Il suo triangolo delle Bermude si racchiude tutto nello spazio che va da Casina ove è nato, Villa Minozzo ove insegna Lettere e Castelnovo Monti dove è assessore alla Scuola, alla Cultura ed ai Giovani, oltre il vice del sindaco Enrico Bini. Da percorrere tutti i giorni o quasi con solerzia ma soprattutto Filosofia, nel senso della disciplina in cui è laureato. Il 45enne Emanuele Ferrari, montanaro dunque a tutti gli effetti, è titolare delle deleghe di cui sopra dal 2014, prima più civico, oggi più filo-Pd: “sono entrato quando è uscito Renzi” scherza (ma non troppo) Ferrari, esempio piuttosto raro di dedizione alla causa appenninica attraverso un bagaglio di preparazione umanistica sì ma anche di applicazione strategica.
Primum vivere (o meglio “administrare”), deinde philophari. E così l’assessore Ferrari ha fatto suo il principio oraziano mettendo a frutto le sue competenze apparentemente lontane da esiti estremamente pratici, per gettare le basi di un futuro ma non troppo Tecnopolo dell’Appennino, progetto fortemente nelle intenzioni della giunta castelnovese. E’ per ora un punto d’arrivo, che significherebbe anche bloccare la progressiva discesa a valle delle forze giovani in virtù di un elemento in grado di dare energia ad una molteplicità di settori, ma che procede spedito. Grazie alla capacità amministrativa di convogliare su Castelnovo Monti e dintorni una pioggia di importanti contributi europei.