Firenze – Un inedito profilo dello scrittore di Correggio, quello che emerge dal libro “Tondelli e la musica. Colonne sonore per gli anni ’80” Interno4 edizioni a cura di Bruno Casini che, attraverso i numerosi interventi, taluni anche inediti, cerca di approfondire il rapporto di Pier Vittorio Tondelli con l’esperienza musicale.
Tondelli, classe 1955, simbolo della letteratura degli anni ’80, divenuto un caso letterario già al suo primo romanzo “Altri libertini”, indicato come un’opera luridamente blasfema, è a Firenze in quel periodo appena uscito dagli anni Settanta, dove le nuove generazioni di musicisti e personaggi della scena musicale si incontrano e dando vita a quella stagione unica denominata “Rinascimento rock”.
“La scena giovanile fiorentina era esuberante. Mostre, party, feste, disco, rassegne cinematografiche, avanguardie teatrali, sfilate di moda; in una parola, il trend fiorentino anni Ottanta esplodeva. Mi sembrava di trovarmi nel posto giusto al momento giusto”. Così scrisse Pier Vittorio Tondelli.
Proprio qui avvenne l’incontro con Bruno Casini, critico musicale, autore di numerosi libri e protagonista delle lunghe notti fiorentine, in quella che divenne la grande officina musicale e culturale deli anni ’80.
Il libro è un indagine a più voci di ciò che ha significato la musica per l’autore emiliano. Molti i contenuti che esprimono l’originalità del sentire di Pier Vittorio Tondelli. Molti i ricordi e gli avvenimenti che ne ricostruiscono la sua contemporaneità e l’importanza della musica nei suoi libri.
Insieme a Bruno Casini, sono tanti i contributi che arricchiscono questa terza edizione. Iniziando da Fulvio Panzeri grande conoscitore di Tondelli e suo compagno di viaggio, Giovanni Lindo Ferretti a Sandro Lombardi, e poi ancora Massimo Zamboni, Federico Fiumani, giornalisti come Alberto Piccinini, Stefano Pistolini, Luca Scarlini, PierFrancesco Pacoda, Gabriele Romagnoli, Ernesto De Pascale, Paolo De Bernardin, Giuseppe Videtti e ancora il fotografo Derno Ricci, gli scrittori Mario Fortunato, Filippo Betto, il regista Mario Martone, Nicoletta Magalotti, Roberto Incerti.
E Fulvio Paloscia che scrive:
“Oggi un personaggio come Tondelli, capace di raccontare davvero i giovani senza smanie pietistiche, manca. Esistono tante firme che in qualche modo proseguono il suo lavoro: raccontare le discoteche, mescolare rock e letteratura, fare a brandelli tendenze, sabati sera, tormenti adolescenziali. Ma nessuno lo fa con la sua “profonda leggerezza” che non diventa mai maniera. Ma che riusciva, con un semplice battito di ciglia a fotografare la gente. Fuori ma, soprattutto, dentro”.
Foto: Vittorio Tondelli