Pistoia – “Marino da toccare” è l’ultima delle novità uscite dall’ormai collaudato cilindro di creatività riconosciuto alla dirigenza del Museo Marino Marini di Pistoia. Ma cosa c’è da toccare in un museo, se a tutti è noto quanto sia più opportuno tenere le mani lontane dalle opere in mostra?
È il percorso tattile grazie al quale anche agli ipovedenti sarà possibile accedere al complesso messaggio del Maestro: alcune delle opere di Marini – esattamente 6, scelte fra quelle più significative per ciascuno dei temi cari all’artista – sono state stampate in 3D, così da rendere accessibili al tatto le loro forme. Ma c’è di più. Avvalendosi della collaborazione di un gruppo di volontari ipovedenti, la superficie di ciascuno stampo è stata modulata con grane di diversa intensità, da loro suggerite per identificare attraverso il tatto le differenze corrispondenti ai colori che compongono il quadro.
Con il loro contributo interpretativo si è potuto ottenere un risultato che, pur rappresentando al momento soltanto un piccolo passo, diventa comunque una pietra miliare perché permetta, a coloro che non possono usufruirne con la vista, di ottenere una personale percezione all’arte, e del messaggio di un artista.
Una comprensione che si espande con le sculture, per le quali le stesse targhette in Braille che accompagnano i quadri, informano sui dati significativi di creazioni che, per loro natura, sono già “tattili”.
A completamento del percorso museale, in sostituzione del catalogo cartaceo è stato pensato un apposito supporto in audiocassette, così che le sensazioni percepite durante la visita possano essere rivissute ogni volta che se ne abbia la voglia.
Il progetto è stato reso possibile grazie all’entusiasmo con il quale l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Pistoia – a cominciare dalla Presidente Tiziana Lupi – ha attivamente collaborato con la dirigenza del Museo e con Giovanni Boldrini, autore delle stampe in 3D.