Titanic 2Reggiani nell’infernodella Costa Concordia

Anche una famiglia reggiana nell’elenco della nave da crociera affondata davanti all’isola del Giglio

È di tre vittime e 14 feriti il bilancio non ufficiale dell’incidente occorso venerdì sera alla nave da crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all‘Isola del Giglio. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo, e lo stesso prefetto di Grosseto ha ammesso che si temono parecchi dispersi, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte in salvo con gli elicotteri. Sessanta passeggeri, rimasti isolati in ponti comunque non sommersi dall’acqua, sono stati soccorsi solo al mattino.  Nell’elenco delle famiglie presenti alla crociera, anche una famiglia reggiana. Di Cavola di Toano. Si tratta della famiglia Giunzioni; il padre Marco, 38 anni, che lavora alla ceramica Panaria di Toano, della madre Michela Marazzi e dei figlioletti di 7 e 4 anni anni, Gabriele e Gioele. La famiglia, che risiede in località Loca, sta bene e farà rientro sul nostro Appennino nelle prossime ore.

Nella tarda mattinata di sabato, secondo i vigili del fuoco, non era ancora stato reso disponibile un elenco ufficiale delle persone presenti sulla Concordia, e di conseguenza non era possibile avere un conteggio certo del numero di dispersi. I soccorsi a bordo dell’imbarcazione ormai sdraiata su un fianco stavano ancora ispezionando tutti i locali alla ricerca di altre persone eventualmente rimaste all’interno.

Le tre vittime, in base ai primi accertamenti medico legali, sono morte per annegamento, le salme sono all’obitorio dell’ospedale di Orbetello. Nelle fasi concitate del naufragio molte persone sono cadute in acqua o si sono gettate in mare, riportando anche fratture e principi di assideramento

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