Firenze – Sono ancora nell’aria, gli echi della bagarre che vede contrapposti rappresentanti del Pd nell’ennesima lotta intestina che squassa il partito, che giunge l’affondo di Slow Food Toscana, una delle associazioni più conosciute e stimate nell’ambito dell’agroalimentare sostenibile e della biodiversità, che con le sue sedi sul territorio è uno dei più credibili interpreti delle istanze che provengono dagli stessi. Sul tavolo, oggetto del contendere, la “famosa” autostrada Tirrenica, un progetto che da anni è rimasto in “pendenza” e che ora, come hanno specificato sia l’assessore regionale Ceccarelli che il vice ministro Nencini, verrà realizzato in quanto “il territorio è contrario ma il progetto è strategico”. Come dire, ribatte Leonardo Marras, capogruppo in consiglio regionale del Pd, “Vi asfaltiamo!”. Ricapitolando, aggiunge l’esponente piddino, “noi vogliamo l’autostrada per accompagnare lo sviluppo del nostro territorio che dal deficit infrastrutturale subisce un danno lungo ormai quasi cinquanta anni; i dati dimostrano come nell’ultimo periodo questa forbice tra noi e altri territori italiani con caratteristiche simili al nostro si allarghi sempre di più. Ma la vogliamo fatta bene e non al ribasso. Il progetto presentato da Sat sono quelle che in Maremma si chiamano “nozze coi fichi secchi” e nessuno può accettarlo”. Posizione che venne illustrata con dovizia di particolari fin dal lontano 2011, quando, ricorda Marras, vennero proposte “ben 9 tracciati alternativi a Sat che si è dimostrata però sempre sorda a qualsiasi contributo”.
Dunque, in questo scontro che per ora non vede spiragli, interviene con una posizione ancora più decisa Slow Food Toscana: “L’Autostrada Tirrenica è un progetto impattante che inciderà su agricoltura, agroalimentare e tutto l’indotto. Vogliamo un altro tipo di sviluppo per il territorio toscano che non mangi prezioso suolo fertile”.
Una considerazione-posizione che è molto sentita sul territorio. D’altro canto, è sugli input emessi proprio dall’amministrazione regionale che si sono formate le basi della convinzione dell’associazione e di buona parte dei cittadini. “Da un lato si invita il territorio della Maremma a dare vita ad azioni di promozione dell’agroalimentare locale – ricorda infatti Slow Food Toscana – a tenere alta la qualità delle produzioni in un territorio incontaminato dove la tradizione trova uno dei suoi punti di forza. Dall’altro, lo si vuole stravolgere con un progetto impattante come quello dell’Autostrada Tirrenica, un piano che metterebbe a rischio produttori e operatori del territorio”.
Il punto è dunque, spiegano i membri del Comitato Esecutivo regionale che esprimono la propria preoccupazione in merito al progetto di realizzazione dell’Autostrada Tirrenica, che alla velocità di transito automobilistico sul territorio viene sacrificato prezioso terreno e quindi agricoltura, in un momento in cui in Europa, ogni anno, “spariscono sotto al cemento 1.000 kmq di suolo fertile, un’area estesa come l’intera città di Roma”.
“Come Slow Food Toscana siamo insieme a cittadini, sindaci, aziende e associazioni di categoria del territorio e manifestiamo la nostra preoccupazione per il futuro dell’area e il nostro dissenso alla realizzazione della nuova Autostrada Tirrenica. Un’opera ex novo non risolve problemi vecchi di vent’anni. La prima cosa da risolvere – incalzano i membri del CE di Slow Food Toscana – dovrebbe essere quella della sicurezza con standard adeguati, in particolare sul fronte del dissesto idrogeologico degli ultimi anni dovuto a gestioni ambientali sovraterritoriali poco oculate. Per questo, il ragionamento sul quale Regione Toscana ed enti preposti dovrebbero riflettere non è tanto su quale tracciato sia meglio realizzare la Tirrenica, piuttosto comprendere cosa sia più utile fare in questo momento per la Maremma per garantire opportunità di sviluppo dell’area in linea con le caratteristiche ambientali e sociali”.
Dunque, qual è il “tesoro” della Maremma? Un territorio ancora incontaminato, rispondono cittadini e associazioni, “dove tanti agricoltori da anni investono per realizzare prodotti di alta qualità, molti proprio su sollecitazione proveniente dalle sedi istituzionali”. Insomma, il punto, secondo Slow Food e il territorio, è: se davvero le Istituzioni sono da tempo convinte che l’unico modo per andare avanti sia quello di puntare su qualità alimentare, paesaggio unico, ospitalità turistica, perché poi puntare sulla mobilità veloce e non sulla sicurezza, comodità e adeguatezza di quella che già c’è? . “Noi siamo convinti che per offrire un territorio che sia di qualità non serva una nuova viabilità veloce, bensì riqualificare quella che già c’è – è la risposta che giunge da Slow Food – vale a dire, l’Aurelia, che da anni non viene manutenuta a dovere mettendo tra l’altro a rischio chi ogni giorno vive e lavora in quella area. Qual è, quindi, la vera utilità nel costruire una opera altamente impattante come l’Autostrada Tirrenica per un territorio che ha bisogno di un tipo di turismo più lento, fatto di paesaggi e sapori, odori e colori, di persone che si fermano ad ammirarlo, capirlo, viverlo e gustarlo, e non solo attraversarlo a 130km/h?”.