Torna a spirare un gelido vento dell’est che sfiora anche le nostre miti lande mediterranee. E’ un vento più o meno dichiaratamente filo-putiniano, palesemente filo-russo. D’altronde si avvicinano le elezioni europee, ghiotta occasione, per chi coltiva idee affatto diverse rispetto alle nostre democrazie, di cercare un po’ di destabilizzazione.
Provate voi ad esempio a prendere un ricercato dalla Corte Internazionale dell’Aja e cercare di riabilitare lui ed i suoi assai probabili crimini di guerra o reati contro l’umanità. Stravolgendo la realtà documentale dei fatti e infarcendo d’alta retorica patriottica i desideri di aggressione e di sterminio di popoli e nazioni.
E’ più o meno ciò che sta accadendo in questi giorni anche dalle nostre parti con una serie di avvenimenti, dalla differente gravità, che vedono convergere all’unisono, come spesso avviene in politica internazionale, formazioni di (sulla carta) opposte provenienze, estrema destra ed estrema sinistra. Che però, guardacaso, quando si parla di Vladimir Vladimirovič Putin, la pensano esattamente allo stesso modo.
I due fatti più eclatanti, in quanto teoricamente da svolgersi, in sedi pubbliche (cioè di proprietà del Comune) sarebbero da tenersi a Modena il 20 gennaio (organizza l’Associazione Russia in Emilia Romagna col console russo Dmitry Shtodin) un bel convegno sulla “Rinascita di Mariupol” (la cittadina dell’Ucraina sudorientale devastata e conquistata dai Russi) ed a Bologna il 27 gennaio, sempre in una sede di pubblica proprietà, con la proiezione del film “Il testimone”, finanziato dal Ministero della Cultura del Cremlino con l’intento di far passare il demenziale concetto dell’equiparazione ucraini/nazisti e dunque della giustificazione in qualche modo delle fosse comuni ad esempio di Bucha (circa 400 civili tra cui donne, anziani e bambini trucidati dai soldati di Putin), in cui i crimini bestiali sarebbero stati inflitti alla popolazione locale dai nazionalisti ucraini. Oppure, secondo un’altra bufala criminale a cui abboccarono in tanti, i poveretti massacrati dai Russi a Bucha sarebbero stati solo attori o addirittura manichini. I rispettivi sindaci della città, Gian Carlo Muzzarelli di Modena (dapprima tentennando un po’), Matteo Lepore di Bologna, entrambi Pd, hanno già fatto sapere che faranno di tutto per impedire lo svolgersi dello scempio convegnistico.
Se la regione Emilia Romagna piange, la Toscana non ride. Sempre il 27 infatti, sarà videocollegato con Lucca Alexandr Dugin, l’ideologo dell’aggressione all’Ucraina e teorico della supremazia di una Russia euroasiatica sull’Occidente. Ospite dell’evento “Verso un nuovo mondo multipolare”, organizzato dall’associazione Vento dell’Est, presieduta da Lorenzo Berti, ex candidato sindaco di CasaPound a Pistoia. Almeno in questo caso, la sede è privata, ancorché pure questo vertice di illuminati filo-russi sia stato bocciato da tutte le forze moderate da sinistra a destra andata e ritorno. Moderate appunto.
Tra gli altri teorizzatori a vari livelli del “mondo multipolare” (che in soldoni significa forme di Governo alternative a quelle liberali, capitalistiche, democratiche di America ed Europa), in quel di Lucca sarà di scena anche un nome abbastanza conosciuto pure a Reggio Emilia: l’ex ambasciatore in Cina ed Iran Alberto Bradanini presidente del Centro studi sulla Cina con sede in pieno centro a Reggio. Il quale tra l’altro, ha recentemente firmato una lettera di dura critica al discorso di Capodanno del Presidente Sergio Mattarella, reo, a modo di vedere bradaniniano di essere stato troppo tenero con Israele. Purtroppo per Bradanini però e per le Donne in Nero, il sindaco di Reggio Luca Vecchi, in una sala del Tricolore che lo applaudiva, ribadiva gli stessi concetti espressi dal Capo dello Stato durante le celebrazioni per l’anniversario della bandiera italiana.
Di alternativa in alternativa alle Democrazie occidentali, lo stesso Berti di CasaPound era stato tra i protagonisti a fine novembre 2023 di un’altra iniziativa, presso l’Agriturismo Il Bove di Villa Sesso dal titolo “Dall’altra parte della trincea”, sempre per illustrare verità altre sulla guerra in Ucraina rispetto alle evidenze. Con l’esponente di estrema destra, anche Luca Tadolini del Centro Studi Italia ed altri soggetti di “Alleanza Cattolica” e “Militia Christi”, formazioni ultra-tradizionaliste che indico od appoggiano ad esempio le annuali processioni cittadine contro i gay. D’altronde ricordiamo che il Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill è deciso sostenitore di tutte le decisioni politiche e militari dello Zar di Mosca cui impartisce benedizioni solenni con estrema facilità ed ha spesso tuonato sulla bontà dell’aggressione russa all’Ucraina definendola “una guerra giusta contro le lobby gay”.
Insomma, abbiamo capito: il vento dell’est spira da sinistra ma anche da destra molto volentieri, le due folate estreme convergono al cuore della democrazia. Potremmo classificarla come burrasca rossobruna.