Il caso ha voluto che il primo punto all’ordine del giorno della riunione del Consiglio dei Ministri di giovedì ci fosse la “ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l’esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino – Lione”. Il pensiero del presidente Enrico Letta deve essere corso alle scene di guerriglia in val di Susa se a 24 ore dall’inaugurazione della stazione Mediopadana ha deciso di dare forfait. Oppure Letta semplicemente non ha mai avuto intenzione di mettere piede a Reggio e si è inventato una scusa all’ultimo minuto. Mistero.
Fatto sta che la tensione alla vigilia del taglio del nastro – a cui parteciperanno i ministri Lupi e Delrio, Romano Prodi e l’architetto Calatrava – è in aumento. Dopo le notizie sulle presunte irregolarità nei subappalti e l’ombra delle infiltrazioni mafiose, a rovinare la festa ci provano i No Tav. Il comitato reggiano ha infatti annunciato una manifestazione nel parcheggio delle Fiere e le forze dell’ordine hanno deciso di aumentare il livello di attenzione e ci saranno controlli in stazione e al casello autostradale. Il timore è che a Reggio possano convergere le frange più violente del movimento No Tav, quelle che hanno messo a ferro e fuoco la Val di Susa.
Anche se i manifestanti saranno tenuti a debita distanza dalla stazione, si annuncia una giornata lunga e difficile.