Dopo aver fatto le pulci alle notti gaudenti di Silvio Berlusconi, Travaglio & Co. hanno cominciato a sbertucciare da par loro Renzi & Figli. Quasi quotidianamente il giornale diretto da Antonio Padellaro prende di mira (andando decisamente controcorrente) la non ancora premiata ditta del neogoverno, in cui campeggia qual braccio destro del Rottamatore l’ex sindaco di Reggio Graziano Delrio, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio, investito di un potere e di una responsabilità inimmaginabili almeno fino a pochi mesi fa.
Il giornalista Marco Lillo svela sul numero odierno un retroscena piuttosto gustoso, giornalisticamente parlando: l’appalto vinto nel giugno 2009 da una società del cugino di Delrio, Paolo Delrio, per la ristrutturazione della scuola dell’infanzia Allende, una di quelle del noto circuito degli “asili più belli del mondo”. Appalto da poco meno di 153mila euro aggiudicato col criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, ovvero circa 141mila euro. Ultima boccata d’ossigeno per la ditta che da lì a qualche mese avrebbe presentato richiesta di concordato preventivo (aprile 2010). La società ha sede nella stessa via in cui Delrio (Graziano) possiede (con la sorella, mentre i figlio hanno l’usufrutto della sua quota) in comproprietà 2 appartamenti da 4 vani, uno da 7 e mezzo e 3 box da 13 mq, forse frutto di eredità, così come le quote di 4 magazzini per un 100inaio di mq complessivi.
Paolo Delrio detiene il 99% della società mentre il restante 1% è di Rita Enrica Montanari, moglie dello stesso Paolo nonché “responsabile” dell’ufficio gare e contratti del comune reggiano: nel 2009 la società delriana in regione si sarebbe aggiudicato solo l’appalto della scuola reggiana. Nel giro che conta Paolo Delrio comincia ad entrare nel 2003 (quando Graziano Delrio non è che un consigliere regionale della Margherita) con la Consacer, una delle partner di Acer iniziative immobiliari, che gestisce tutte le case popolari della provincia. Rita Enrica Montanari spiega di essere stata assunta in comune nel ’93 quando Graziano Delrio manco faceva politica (diverrà sindaco nel giugno 2004) e col massimo ribasso non sarebbe stato possibile favorire la gara del casus belli.
Anche più direttamente dal comune il dirigente dell’ufficio legale Santo Gnoni precisa che non ci sarebbero problemi legali mentre la portavoce di Graziano Delrio, Luisa Gabbi, assicura che “non c’è nulla di irregolare”. Morale? Nessuna in particolare; sui “famigli” di Delrio sparsi in posti che (più o meno) contano, si è già detto e scritto più o meno a proposito. Reggio è assai piccola e le famiglie tradizionali, diciamo così molto allargate e numerose. Quindi è quasi inevitabile che quando uno inizi a fare politica, qualcuno dei suoi prima o poi finisca nei giri importanti. Così come è inevitabile che quando un fino a ieri semi sconosciuto endocrinologo assurga a vice-premier, abbia gli occhi di mezza Italia puntati addosso. Come si dice in questi casi, è sempre questione di opportunità. Che con questa tiritera dovremmo convivere ancora un bel po’.