Pronto soccorso, i codici bianchi pagheranno 25 euro di ticket. Se la ratio della norma, confermata nella manovra di luglio, è semplice, scoraggiare i ricorsi troppo facili alle prestazioni di emergenza, non tutte le Regioni hanno seguito la stessa regolamentazione. Dunque, se l’ultima da accodarsi è stata la Basilicata, la regolazione del ticket rimane diversa da regione a regione. Le difformità sono di costo e di sostanza. Infatti, se l’importo più alto si paga nelle province autonome di Trento, dove si arriva a un “balzello” di 75 euro, e Bolzano dove si arriva a 100 euro, non scherza neanche la Campania, dove la quota è di 50 euro. Per quanto riguarda la sostanza, in alcune regioni, fra cui le province autonome di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, Puglia e Calabria, prevedono, oltre al pagamento della quota fissa, anche la compartecipazione alla spesa per eventuali prestazioni diagnostiche di laboratorio, strumentali o altre terapie irrogate nel corso della visita di pronto soccorso. I massimali dei ticket vengono spesso equiparati a prestazioni specialistiche.
Sempre a proposito di ticket e di esenzione dal pagamento, da ora in avanti, secondo la legge Tremonti del dicembre 2009, non sarà più possible l’autocertificazione,ma sarà compito del medico assicurarsi chi ha diritto all’esenzione e chi no. Come? Verificando il diritto attraverso la tessera sanitaria, che incrocia i dati inviati dalle Asl a quelli dell’Agenzia delle Entrate. Un macroscopico sistema di accertamento su individui e famiglie che rischia tuttavia di saltare per la lentezza e spesso l’obsolescenza del sistema informatico su cui dovrebbe viaggiare.
Infatti, alla fine della “rivoluzione” sanitaria, il procedimento di verifica dovrebbe risultare completamente automatizzato: : il medico compila la ricetta sul computer e all'inserimento dei dati del paziente il sistema verifica automaticamente se il paziente e' esente o meno.
In pratica, come hanno dimostrato le proteste di questi mesi, il sistema in alcune regioni non funziona causa l’insufficienza della rete telematica, non in grado di supportare il nuovo sistema.
Se si và a fare la conta, risulta che la Toscana si trova fra le 13 regioni che hanno già cominciato a essere operative in questo ambito, insieme a Valle d'Aosta, Lombardia, Calabria, Sicilia, Lazio, Sardegna, Basilicata, Puglia, Veneto, Molise, Campania, Abruzzo. Seguendo due strade: o quella indicata dal decreto inviando ai medici i dati di chi ha diritto all’esenzione, o quella di far rilasciare dall’Asl al paziente il certificato che attesta il diritto di esenzione, da consegnare al medico, al momento della prescrizione
Dando un'occhiata in generale, nel 2012 la spesa per i ticket sanitari subirà un aumento di circa 500 milioni rispetto al 2011: si passerà così da 4 miliardi e 61 milioni di euro a 4miliardi e 546 milioni, pari a 140 euro per ogni italiano. Il dato risulta dall’indagine svolta da “Quotidiano Sanità” su dati Istat, Agenas, Ministero della Salute e Regioni, titolata Dossier “Ticket 2012”.
Se nel 2012 gli italiani spenderanno 140 euro a testa di ticket per farmaci, analisi e visite al pronto soccorso, nel 2014 nuovo rialzo: con i nuovi ticket si arriverà a 6,6milirdi di spesa complessiva per la compartecipazione. Analizzando voce per voce:
Ticket specialistica. Nel 2012, 99 euro per cittadino di spesa media, che riguarda i cittadini non esenti, vale a dire il 54% della popolazione. Le voci: visite mediche, analisi e ricorsi impropri al pronto soccorso.Si tratta di circa 14 euro in più rispetto all’anno scorso, effetto dell’entrata in vigore del superticket di 10 euro scattato su ricette di visite ed esami. Un provvedimento dell’anno scorso che era stato messo in atto solo da agosto in poi e in poche regioni. Il super ticket va ad aggiungersi al ticket in franchigia di 36,15 euro già in vigore.
Da ricordare i modi diversi di applicazione fra Regioni e province autonome: si passa da chi ha applicato quello da 10 euro subito e senza modifiche, a chi invece non lo ha applicato per niente, a chi, come la Toscana, lo ha modulato in base al reddito, a chi infine lo ha modulato in base al tipo di prestazione.
Il ticket sui farmaci ha raddoppiato la sua incidenza sulla spesa farmaceutica territoriale, passando da un'incidenza media del 7,3% del 2010 al 14,4% nei primi nove mesi del 2011, mentre la spesa pro capite per i non esenti è balzata dai 29 euro del 2010 ai 40 euro dell'anno appena concluso. La spesa complessiva per ticket da gennaio a settembre del 2011 è arrivata a 974,305 milioni di euro che, proiettati sui 12 mesi, porterebbe il totale della quota ticket a circa 1,3 miliardi di euro. Per il 2012 non sono previsti nuovi incrementi significativi, in attesa della riforma deiticket che scatterà solo dal 2014.