Tex è il protagonista del fumetto creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini nel settembre del 1948, casa editrice l’Audace, prezzo 15 lire, tuttora pubblicato da Sergio Bonelli Editore. E’ altresì il fumetto più longevo e più venduto in Italia nei vari formati che nel tempo si sono succeduti: Striscia, Albo, Super Miti, Albi Speciali e i Texoni, tutti tradotti in decine di lingue per i vari paesi nei quali sono stati venduti con firme di disegnatori e sceneggiatori facenti parte della storia del fumetto.
Chi è Tex Willer? Anzitutto è un ex fuorilegge per vendetta, poi arruolato nel corpo dei Ranger del Texas e, per strano destino, diventato capo degli indiani Navajos con il nome di “Aquila della notte”. Diventa così agente indiano nonché difensore dei deboli e della giustizia e protettore del “Popolo Rosso”. Kit Carson (capelli d’argento) lo accompagna in tutte le sue avventure assieme al guerriero indiano Tiger Jack, suo fratello di sangue e con il figlio Kit Willer (piccolo falco), avuto da una squaw indiana (Lilly), rimasta uccisa in giovane età da un’epidemia di vaiolo introdotta nel villaggio di Nuvola Rossa da uomini bianchi tramite coperte infette.
Il cavallo preferito portava il nome di Dinamite ed era nero come il carbone mentre il cavallo nelle prime strisce era bianco candido. Le avventure del nostro eroe si svolgono in Arizona, Texas, Messico, non trascurando viaggi e avventure in tutto il Nord America. Tipico esempio di eroe positivo ha nell’abilità di maneggiare la Colt ed il Winchester il suo punto di forza. Dotato di pugni d’acciaio, non trascura risse e punizioni esemplari verso i banditi che gli sbarrano la strada. Il volto di Tex, in un primo momento, fu ispirato all’attore Gary Cooper, poi a John Wayne, Clint Eastwood e a Charlton Heston ma ogni disegnatore ha dato un proprio tocco personale al viso del nostro eroe ma sempre rispettando il look originale: fazzoletto al collo, camicia gialla, jeans, cinturone e stivali con speroni, colt e winchester ed un’età compresa fra i quaranta e i quarantacinque anni.
Poco si sa del passato di Tex, del padre Ken, del fratello Sam e la madre Mae. Combattente nella guerra di secessione, giudicata un inutile macello, Tex ne esce per non uccidere soldati americani di ambo le parti. Il fumetto di Tex nacque sull’onda dell’americanismo imperante nel dopoguerra e porta in sé la mitologia western, il giallo, il melodramma, la saga, la fantasia di popoli perduti ed un pizzico di magia e fantascienza dell’America dell’800, la conquista del West, la corsa all’oro, paesaggi sterminati e meravigliosi dove i bisonti pascolavano a milioni di capi.
Negli anni ’50 Tex fu sottoposto a censura per la troppa violenza e per le gonne corte delle squaw indiane. Sparirono pistole e coltelli e le gonne dovettero essere allungate alla caviglia. Dal n°1 di Tex del settembre/ottobre 1948 “Il totem maledetto”a oggi con il n°611 del settembre 2011 “i trappers di Yellowstone” sono passati 63 anni di successi e tante riedizioni. Dal febbraio 2007 la collana a fumetti di Repubblica/l’Espresso propone il Tex speciale a colori con oltre 200 uscite settimanali nonché il Texone d’oro di Aurelio Galleppini. Nel mondo del fumetto Tex non ha paragoni e solo i film di John Ford possono ricrearne la magia.
Io sono nato con Tex, nel settembre del ’48 e mio padre, di nascosto da mia madre, mi comprava i primi giornalini quali: il Corrierino dei piccoli, il Vittorioso, poi Tex che con amore continuo a comprare fin da allora, fra i brontolii di mia moglie alla quale ho sottratto due armadi per conservarli intatti. I racconti che mi sono rimasti piacevolmente nella memoria riguardano: “Tex contro Mefisto”, “il Giustiziere del West”, “la mano rossa” “il figlio di Tex, “la Mesa verde”, “rinnegato”, ed altri.
Con le sue 350.000 copie mensili vendute è il fumetto italiano più venduto e per i collezionisti i primi numeri originali sono rarità ormai introvabili se non a prezzi esorbitanti. Io, per fortuna, li ho tutti. Auguri Tex per il nostro 63° compleanno e non li dimostriamo.
Enzo Fabbri