Test sierologici senza controllo: stop della Commissione Bioetica

Firenze – La Commissione Regionale di Bioetica, riunita in modalità di videoconferenza il 3 aprile 2020, ha diffuso una nota che esprime viva preoccupazione per le possibili conseguenze sulla salute pubblica che potrebbero derivare dall’offerta da parte di molti laboratori privati dei test sierologici senza un governo ed un controllo pubblico necessari per garantirne appropriatezza, accessibilità ed equità. Ecco il testo della nota. 

La Commissione Regionale di Bioetica consapevole dei molteplici aspetti ancora non conosciuti, anche a livello internazionale, in merito alle caratteristiche del virus, alla risposta anticorpale e alla sua efficacia protettiva, richiama con forza e urgenza la necessità di utilizzare tutte le risorse diagnostiche disponibili, pur con livelli di sensibilità e specificità ancora da validare. Il fine è quello di individuare i soggetti con infezione in atto o pregressa da Coronavirus sulla base di stringenti criteri di Appropriatezza, Accessibilità ed Equità .

L’appropriatezza non consiste solo nell’analisi laboratoristica, ma nel complessivo percorso differenziato rispetto alle finalità dell’accertamento. Tali criteri sono chiaramente identificati nell’Allegato B dell’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale toscana n. 18 del 25 Marzo 2020.

Dato che dai risultati  dei test (positivo, debole – positivo, negativo) possono derivare accertamenti successivi e comportamenti sociali e intrafamiliari più o meno adeguati, è fondamentale assicurare, da parte della Regione, in stretta relazione con le Istituzioni scientifiche nazionali, un’unitaria programmazione dell’offerta pubblica e privata, un’omogenea e accurata appropriatezza nella esecuzione degli accertamenti e nella gestione dei risultati da parte di tutto il sistema sanitario toscano.

Accessibilità. Criteri analoghi devono essere rapidamente messi in atto per il personale operante nei servizi sociali, nei servizi di pubblica utilità che non hanno subito interruzioni, per le persone che vivono in comunità ecc., individuando congiuntamente modalità di accesso prioritarie, sulla base del potenziale rischio di contagio. La possibilità di accedere agli accertamenti, il cui responso e conseguente gestione hanno una rilevanza non solo in termini di salute individuale ma collettiva, deve essere attuata con criteri di equità su tutto il territorio regionale, indipendentemente dalla struttura pubblica o privata che effettua gli accertamenti.

Equità. In questa situazione di emergenza non è assolutamente accettabile che la possibilità di sottoporsi a un esame sia in relazione alla disponibilità economica di acquisire tale prestazione per sé e i propri familiari, di connettersi con maggiore rapidità a un Centro di prenotazione, di poter utilizzare connessioni informatiche al fine di ottenere la ricetta del medico, il referto del laboratorio, la visita a domicilio per il prelievo.

In questa situazione sanitaria la Commissione di bioetica è ben consapevole che stanno emergendo, con maggior rilevanza, disuguaglianze pregresse – e in parte nuove – in relazione alla tipologia di domicilio, al nucleo familiare, alla disponibilità economica complessiva, alla attività lavorativa in molti casi interrotta, al livello di salute pregressa, alla rete di relazioni sociali, allo stato di fragilità.È proprio per tali motivi che riteniamo che il Sistema sanitario toscano, nel suo complesso, sia chiamato a una sfida unitaria volta a proteggere la salute individuale e collettiva e ad attenuare le differenze esistenti fra le persone, sulla base dei principi qui indicati, e in ottemperanza alle norme sancite dalla nostra Costituzione.

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