Tessuto e tessile, in mostra le macchine di Leonardo al Museo di Prato

Prato – Si moltiplicano le iniziative nel nome di Leonardo da Vinci in coincidenza con il cinquecentenario della morte che cade nel 2019. Si mobilita anche il Museo del Tessuto di Prato. Che, in collaborazione con il collega milanese della Scienza e Tecnologia e il Leonardiano di Vinci, ospita una mostra che evidenzia l’interesse, la sensibilità e l’ingegno dell’artista nello studio e la messa a punto di macchine e dispositivi destinati alla produzione dei tessuti. Attività all’epoca di primario livello sia economico che commerciale quanto laboratorio creativo di sperimentazione e opificio di ricerca.

Una formula riassunta in due parole, “L’Ingegno e il Tessuto”, come recita il titolo della mostra. Che se da un lato si profila come efficace strumento di comprensione e divulgazione dei progetti leonardeschi, attraverso una serie di ricostruzioni in 3d, installazioni, videoproiezioni, apparati multimediali e modelli in scala, dall’altro diventa una bella occasione per valorizzare l’importanza dell’ingegneria meccanica applicata all’industria tessile. Elemento distintivo che la collega saldamente alla vocazione meccanotessile italiana e più in particolare alla storia del distretto pratese, attivo senza soluzione di continuità da oltre nove secoli e che ancora oggi rappresenta la realtà produttiva più estesa d’Europa, sia per numero di addetti (35mila) che di aziende (oltre seimila). Gli studi di Leonardo sono rappresentativi dell’interesse che egli nutre per la realtà socio-economica in cui vive e opera, tanto in Toscana che in Lombardia. E’ noto infatti che negli anni in cui lavora al Cenacolo e al Cavallo, affronta discipline apparentemente minori e collaterali, quali appunto la filatura e la tessitura, o il processo di rifinizione del panno di lana, per il quale crea una macchina garzatrice e una cimatrice, testimoniati in mostra da una serie di disegni di straordinaria completezza progettuale, dal segno grafico tanto dettagliato quanto sofisticato.

La mostra, divisa in due sezioni, permette di comprendere come il genio (e gli studi) di Leonardo siano stati orientati all’ottimizzazione della produzione, per un processo più fluido e veloce in grado di apportare vantaggi sia in termini di tempi di produzione che rispetto al personale impiegato. Senza dimenticare che i progetti di Leonardo costituiscono i presupposti tecnologici per le principali innovazioni introdotte nel comparto tessile dalla prima rivoluzione industriale. La mostra sviluppa un percorso multimediale che coinvolge il visitatore nel processo produttivo laniero e serico su cui si concentrò Leonardo, per un viaggio emozionale che anticipa i tempi con una visione ingegneristica senza eguali. A corredo dell’impianto tecnico e dell’impalcatura scientifica che caratterizza l’allestimento, spiccano due celebri dipinti provenienti dalla Pinacoteca di Brera (il “Ritratto di Francesco Sforza” e il “Ritratto di Bianca Maria Visconti”, opera di un ignoto pittore lombardo attivo alla fine del Quattrocento) dove il dettaglio della manica in entrambi i nobili dialoga con il coevo frammento di tessuto conservato nel museo pratese (un velluto operato rosso a fondo bianco), esempio dell’eccellenza della produzione tessile italiana destinata all’abbigliamento delle corti. Da sottolineare infine che l’iniziativa sarà accompagnata da un ricco calendario di attività ed eventi rivolti sia alle famiglie che ai bambini e al mondo della scuola. La mostra resterà aperta fino al 26 maggio.

 

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