Firenze – Una data certa, sicura e ravvicinata per riaprire. E’ questo, che chiedono ristoratori e commercianti al Prefetto stamattina a Firenze, dove un vasto presidio sta partecipando all’iniziativa organizzata da Confcommercio, con lo slogan: “Fateci riaprire o riapriamo da soli”.
A parlare è il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “Appurato che l’entità dei ristori è irrisoria, appurato che i nostri negozi sono chiusi, ma il sacrificio è inutile perché il contagio aumenta e le morti aumentano, non ha senso tenere ancora chiuse queste attività, che vanno riaperte. I treni e i mezzi di trasporto sono pieni, le piazze e le vie sono piene, le scuole stanno ripartendo, tante attività sono al lavoro, l’industria è al lavoro, non c’è motivo di chiedere a un pezzetto della nostra società questo sacrificio inutile”.
Su un punto, Marinoni vuole porre una sottolineatura: “Noi siamo rispettosi delle regole e abbiamo sempre agito nella legalità, predniamo la distanza dai metodi di chi ha usato altre strade, dai metodi, non dalle ragioni perché l ragioni solo le stesse, la categoria è esapserata. Non si deve approfittare del nostro senso civico, della nostra responsabilità ed educazione. La data ci serv. Il rischio è che se non arriva questa data, qualcuno se la prenda da solo. Il sentire comune è che quest’anno, in cui non si è lavorato, il modo migliore per festeggiare la Festa del Lavoro è quello di tornare al lavoro”.
Aprire il prima possibile, significa, dice Marinoni, domani mattina. “La data del Primo Maggio è la data limite”.
Se i soldi in arrivo dallo stato son così scarsi, dice il presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, non ci sono che tre strade: riapertura immediata in sicurezza, un piano vaccinale tempestivo ed efficace, e stop ad ogni tipo di costo per le imprese. “Le nostre imprese sono in terapia intensiva – dice ancora Lapini – e non è detto che la maggioranza ce la faccia”.
In contemporanea con la manifestazione fiorentina, a Roma Fipe e Confcommercio nazionale hanno organizzato un grande evento, al quale parteciperanno i presidenti provinciali di categoria da tutta Italia e il presidente nazionale Sangalli. A Roma, in qualità di vicepresidente vicario nazionale della Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi Fipe-Confcommercio, si trova il presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che sottolinea: “Noi siamo chiusi e i contagi continuano a salire invece che a scendere. È evidente che la diffusione della pandemia ha altre origini che non le nostre attività. Quindi il sacrificio che ci stanno chiedendo da oltre un anno è completamente inutile, anche perché mentre i nostri locali sono chiusi, gli assembramenti altrove continuano, nelle piazze e chissà dove altro. Vogliamo una data certa di apertura, siamo stanchi di aspettare: le nostre imprese stanno morendo”. Cursano, insieme al presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli e ad altri rappresentanti di categoria è stato ricevuto dal presidente del consiglio Mario Draghi e dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Oltre alla data certa per la riapertura, Confcommercio ha ribadito l’assoluta e urgente necessità di misure a sostegno delle imprese di commercio, servizi e turismo, le più penalizzate dagli effetti della pandemia e ora a serio rischio di sopravvivenza: ristori immediati parametrati sulla perdita di fatturato; riapertura immediata in sicurezza di tutte le attività chiuse; moratoria fiscale per gli anni 2020-2021; proroga della cassa integrazione e della moratoria dei mutui e finanziamenti fino al 31 dicembre 2021; rimodulazione delle locazioni commerciali e blocco degli sfratti; taglio del cuneo fiscale che grava sulle imprese; creazione di un piano “ripartenza” per il terziario; vaccinazione immediata di imprenditori e addetti del terziario; pagamento immediato di tutti i bonus ristori e indennizzi sospesi; passaporto sanitario europeo per spostamenti Ue.
Le medesime richieste sono state consegnate al governatore della Toscana Eugenio Giani, che alle 13 ha ricevuto nel suo ufficio di piazza Duomo una rappresentanza di Confcommercio, insieme all’assessore regionale Leonardo Marras.