Firenze – Il Consiglio regionale ha approvato il Piano cave. Il provvedimento ha considerato 640 aree di risorsa sulle quali è stata effettuata un’analisi della pianificazione regionale, provinciale e comunale, della vincolistica e geologica.
Sulla base di ricerche effettuate dalle Università di Siena, Pisa e Firenze, sono stati individuati oltre 300 siti di possibile interesse storico, distinti in tre tipologie: quelli di elevato valore storico/culturale/testimoniale per i quali non è consentito alcun prelievo di materiale, quelli nei quali è possibile prelevare materiale ai fini del restauro di monumenti (art. 49 della lr 35/2015), infine siti di valore storico in cui comunque il materiale è comune o diffuso e quindi ma coltivabile ordinariamente.
“Il Prc individua gli ambiti in cui è riscontrabile la presenza di materiale coltivabile e definisce le regole per la tutela e l’approvvigionamento dei materiali di cava – ha spiegato l’assessore regionale al Governo del territorio Vincenzo Ceccarelli – . Traccia la cornice di regole in cui poi i Comuni definiranno nel dettaglio le zone escavabili e rilascieranno le autorizzazioni alla coltivazione delle cave. Tutto questo è frutto di un percorso partecipativo durato anni. Ci siamo confrontati in modo aperto, magari partendo da punti di vista anche molto diversi, per trovare alla fine sempre il modo di fare sintesi. Un risultato possibile solo perché l’obiettivo comune era cercare soluzioni il più possibile condivise ed efficaci per coniugare sviluppo, sicurezza del lavoro e la tutela di beni primari ed essenziali come l’ambiente e il territorio”.