Non c’è pace per la Lunigiana. Dopo il disastro provocato dall’alluvione del 25 ottobre 2011, una nuova terribile vicenda colpisce la zona della provincia di Massa Carrara. Alcuni operai stavano lavorando su una conduttura del gas metano nel territorio del Comune di Tresana, a circa 9 km da Aulla, quando qualcosa è andato storto. Secondo una prima, sommaria, ricostruzione degli eventi, un escavatore in manovra avrebbe sganciato accidentalmente una delle tubature del metano, provocando la tremenda esplosione che ha nuovamente scosso il cuore delle terre di Luni. Nella centrale del metano di Tresana sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e la protezione civile regionale. Inizialmente si era parlato di 3 case andate distrutte, ma il numero sarebbe salito a 5 abitazioni completamente demolite nella deflagrazione in località Tassonarla, nel territorio comunale di Tresana. Dopo il primo, spaventoso, boato, altre più piccole esplosioni sono state avvertite nella zona, dove nell’aria si respira un forte odore di metano. Le fiamme provocate dallo scoppio della centrale si sono alzate fino a raggiungere 10 metri e sono arrivare a lambire l’autostrada A15. Al momento, però, i vigili del fuoco avrebbero sotto controllo l’incendio. L’esplosione, inoltre, ha provocato un cratere di circa 25 metri di larghezza e profondo 8 metri. Uno degli operai che lavoravano nel metanodotto è stato trasportato con l’elisoccorso regionale Pegaso all’ospedale di Pisa e le sue condizioni sarebbero gravi: si parla di ustioni sull’80% del corpo. Il bilancio attuale dei feriti nell’incidente occorso nella giornata di oggi, 18 gennaio, è al momento di 10 feriti: 3 operai e 7 abitanti degli edifici vicini alla centrale. A parte il grave ustionato trasportato a Pisa, tutti sono stati soccorsi e trasferiti all’ospedale di Pontremoli.
Dalla Regione Toscana si apprende che una squadra della Protezione civile regionale è al momento impegnata sul luogo dell’esplosione, nei pressi dell’abitato di Barbarasco, nel territorio comunale di Tresana, in provincia di Massa Carrara. Per domare le fiamme conseguite alla deflagrazione avvenuta nel metanodotto lunigianese, sono intervenuti i vigili del fuoco, l’organizzazione regionale antincendi boschivi ed il corpo forestale dello Stato. A seguito dell’incidente occorso alla centrale, l’erogazione del metano è stata interrotta nei comuni limitrofi.