A riaprire le polemiche è stato un articolo pubblicato sul sito web della prestigiosa rivista Science: il terremoto e le successive scosse che hanno devastato l’Emilia lo scorso anno potrebbero essere state provocate dalle trivellazioni per l’estrazione di gas (il fracking). A stabilire una correlazione è uno studio – di cui alcuni stralci sono stati pubblicati dalla rivista – che sarebbe rimasto per mesi in un cassetto per il timore delle conseguenze economiche e politiche. All’epoca il ministero dello Sviluppo economico negò addirittura che questo tipo di trivellazione fosse autorizzata. Ma dall’indagine di una commissione insediata presso lo stesso ministero, conosciuta con l’acronimo Ichese (Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento di attività sismica nel territorio della regione Emilia Romagna colpita dal sisma del mese di maggio 2012) è giunta una conclusione sconcertante.
Il rapporto, spiega Science, esclude che il deposito di gas naturale sopra la faglia geologica attiva nei pressi di Rivara nella valle del Po potrebbe aver causato i terremoti perché le trivellazioni dovevano ancora iniziare quando questi si sono verificati. Invece, secondo Science, il rapporto ”punterebbe l’indice su un altro sito: il giacimento di petrolio di Cavone, gestito da Gas Plus”. Science sostiene di aver visto le conclusioni del rapporto nelle quali ci sarebbe scritto che ”non può essere escluso che le attività di estrazione nel sito potrebbero aver innescato il terremoto del 20 maggio, il cui epicentro è a 20 chilometri di distanza”.
La Commissione Ichese fu voluta nel 2012 proprio dalla Protezione Civile e dal commissario Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, per scoprire se vi fosse qualche correlazione tra le attività estrattive e i terremoti emiliani. E proprio la Protezione Civile, attraverso una nota, invita alla prudenza, sottolineando che servono nuovi studi. Ma Vasco Errani finisce sotto il tiro del Movimento 5 Stelle che attacca: “Domani Errani darà tardive spiegazioni, obbligato dalle notizie “fuoriuscite” sulla stampa – dice il consigliere regionale Andrea Defranceschi – Ebbene, domani, il Movimento 5 Stelle assieme ai cittadini riuniti nei vari comitati, ha organizzato una manifestazione di protesta per avere ciò che spetta loro: spiegazioni, ma soprattutto scuse. Scuse per un dovere mancato: quello di rendere note informazioni su cui si basa la sicurezza di ciascuno di noi. Informazioni che io personalmente chiedo in Regione da oltre un anno. Non solo: scuse per non aver mai considerato le nostre ripetute richieste di moratoria sui permessi di ricerca in base al fondamentale principio di precauzione. Un criterio legato quantomeno al buon senso, se non a quello di responsabilità nei confronti degli abitanti di questo territorio. Verranno da Ferrara, da Modena, da Reggio. Il Movimento sta organizzando treni, auto, passaggi. Cittadini che vogliono notizie vere e di prima mano. Ed è una vergogna che debbano mobilitarsi, chiedere giornate di permesso dal lavoro, spostarsi, per sentirsi dire ciò che era dovere della giunta comunicare.Mentre loro saranno sotto al palazzo in carne e ossa, io porterò la protesta in aula, perché il Movimento e’ dentro e fuori dalle istituzione. Che nessuno se lo scordi. Evidentemente ancora non l’hanno capito, ma il Movimento è fatto dai cittadini. E ai cittadini devono rendere conto.”