Regìa: Alan Taylor
Top star: Arnold Schwarzenegger
USA 2015
Mission: Impossible – Rogue Nation
Regìa: Christopher McQuarrie
Top star: Tom Cruise, Alec Baldwin
USA 2015
Ma a che capitolo della saga siamo arrivati? Li abbiamo visti tutti? Boh, chissenfrega, mica servirà TuttoCittà per capirci qualcosa, no?
Eccoci, pronti per il nuovo Terminator. Siamo nel futuro, ma tornano nel passato, all’epoca del primo film, dove però ci sono due Schwarzenegger, uno cattivo e uno buono, e c’è pure il robot che si scioglie, quello del secondo capitolo (era il secondo capitolo?), che però in realtà nel primo non c’era. Ma ora c’è. Sì, perché nel frattempo, andando avanti e indietro nel tempo, le cose sono cambiate. Noi non ci capiamo una mazza, il protagonista pure e chiede lumi: “Quel ragazzo sei tu in uno snodo temporale alternativo – gli “spiegano” – ricordi il tuo passato che è il nostro futuro”. Qui al Bar De Curtis scatta il lancio di patatine e pop-corn contro lo schermo, mentre il protagonista insiste, vuole capire, farci capire: “Uno snodo è un evento temporale così importante che origina un futuro completamente diverso. Le linee temporali alternative sono semplici, basta tracciare i possibili futuri, usando un algoritmo di crescita e decadimento esponenziale”. Per spegnere lo schermo che sta proiettando ‘sta roba invece basta un tasto. Intendiamoci, le “spiegazioni” sono volutamente incomprensibili (forse), un po’ di sana autoironia c’è (splendida la scena delle foto segnaletiche e simpatico uno Schwarzenegger sempre più umano e sempre meno robot), il vero problema è che il film appartiene al filone “non ho niente da raccontare, vale tutto”. Il che permette al regista di muoversi come e dove gli pare.
Una filosofia che in parte sposa anche il nuovo Mission Impossible.
A proposito: ma a che capitolo della saga siamo arrivati? Li abbiamo visti tutti? Boh, chissenfrega, mica servirà TuttoCittà per capirci qualcosa, no?
Davvero il regista è Christopher McQuarrie, il premio Oscar per la sceneggiatura de “I soliti sospetti”, alias una delle storie più originali del DopoGuerra? Una vacanza creativa da se stessi può starci, per carità, ma la domanda è: perché? Perché questo film in cui non ci sono nemmeno scene da “micanormali”, quelle che ti fanno saltare dalla sedia come per un gol nella finale dei mondiali di calcio, ed è tutto un già visto e stravisto? Tom Cruise è un agente supersegretissimo bravissimo, per lavoro salva il mondo ma stavolta (stavolta?) è costretto a difendersi dai buoni a causa di un complotto o una roba del genere. Delle interminabili sequenze di inseguimenti auto-moto non se ne può più, dei doppi, tripli, quadrupli giochi nemmeno, le scene spettacolari, come già detto, non lasciano il segno. Calma piatta e noia andante.
Riassumendo e tentando uno straccio di conclusione per Terminator Genisys e Mission Impossible Rogue Nation: a volte ritornano, purtroppo, anche se in realtà non se ne sono mai andati. Si spera, almeno, che si fermino qui.
Jurassic World
Regìa: Colin Trevorrow
Top star: nessuno
USA 2015
Anche qui: ma a che capitolo della saga siamo arrivati? Li abbiamo visti tutti? Boh, chissenfrega, mica servirà TuttoCittà per capirci qualcosa, no?
L’uomo che si sostituisce a Dio, la modificazione genetica eccetera eccetera sono i sedicenti grandi temi sotterranei che tentano di giustificare la presenza di un Godzilla – col quoziente intellettivo di Albert Einstein – nella jungla, mentre sboccia la storia d’ammmore tra il bonazzo e la bonazza di turno. Vorremmo raccontarvi qualcosa in più, il problema è che è passata una settimana dalla visione di questo nuovo Jurassic Park e non ricordiamo una sola scena.