Siena – Oggi, sabato 10 marzo, sembra finita l’onda nera delle terme di Petriolo. Dopo lo schiarirsi delle sorgenti e lo strano fenomeno, riferito da alcuni volontari di Italia Nostra con tanto di foto, dell’annerirsi dell’acqua una volta sgorgata, sembra davvero che, qualsiasi cosa fosse, ormai il fenomeno si sia esaurito. E qualcuno ha anche strappato il divieto di balneazione.
I primi a notare l’anomalia delle “acque nere” già mercoledì, erano stati gli “ Amici dei Bagni di Petriolo”, che avevano subito avvertito la Sezione d’Italia Nostra Siena e dunque la presidente della sezione senese, Lucilla Tozzi e la Presidente regionale, Mariarita Signorini, che hanno allertato Arpat e il Comune di Monticiano sull’accaduto.
Allertati, i volontari d’Italia Nostra si erano recati a Petriolo per fotografare e verificare la situazione, mentre lo stabilimento termale veniva immediatamente chiuso al pubblico, come si legge nella nota di Italia Nostra. “È stata emessa l’ordinanza di divieto di balneazione nelle vasche esterne dal Comune di competenza. Sono intervenuti anche i Carabinieri e i Carabinieri Forestali di Siena e Monticiano, oltre a un incaricato della USL. Tecnici dell’ARPAT hanno fatto numerosi prelievi d’acqua per le analisi di rito, che saranno pronte tra pochi giorni”.
Nell’attesa, secondo alcune voci, potrebbero essere state le piogge recenti a dare il via a un “serbatoio” di fanghi e altro materiale “naturale” che potrebbe aver tinto le acque. Con la variante che hanno subito, nel pomeriggio di ieri, le acque, con la colorazione che “comincia ad apparire dal momento in cui l’acqua esce dalla sorgente”. Anche questo fenomeno ormai sembra esaurito. Ma prima delle analisi, come sottolineano la presidente regionale di Italia Nostra Maria Rita Signorini e la presidente di Italia Nostra Siena Lucilla Tozzi, “non si sa nulla di certo. Ci auguriamo che i risultati delle analisi non evidenzino pericoli per la salute umana e che ci sia modo di monitorare la situazione verificando che siano state adottate tutte le norme e le precauzioni di legge per la tutela e salvaguardia della preziosa risorsa naturale e per l’ambiente”.