Firenze – E va bene, abbiamo capito. La Fiorentina sta smobilitando, venderà i suoi pezzi migliori (sperando che tra questi non vi siano Bernardeschi e Chiesa) e li rimpiazzerà con giovani speranze e con qualche bravo “anziano” non troppo venale. Tutti sappiamo infatti che Kalinic non ha rifiutato la Cina per Firenze, ma molto probabilmente per Londra il prossimo giugno; che Gonzalo non rinnoverà e se ne andrà; che Badelj sarebbe andato via anche in questo mercato, se il suo agente avesse trovato un’offerta adeguata (lo ha detto candidamente); che Babacar se n’è già andato lasciando a Firenze la sua controfigura. E che andrà via anche Ilicic lo si capisce dal (cauto) acquisto di Saponara, solo in prestito, ma con l’obbligo di riscatto a una cifra che potrebbe essere la metà del ricavato dalla cessione dello sloveno.
Facciamo il toto di chi resta? Ovviamente dipenderà, e tutti noi lo speriamo, dalle garanzie che chiederà il prossimo allenatore. E siccome i nomi che si fanno, quelli di Di Francesco, Giampaolo, Maran, Oddo e Sarri, sono tutti buoni (mi piacerebbe poco il ritorno di Prandelli e per nulla Mazzarri), c’è da credere che avremo in loro dei consiglieri esperti e affidabili. Ma consiglieri di chi? Questo credo sia il problema più delicato del nuovo corso della Fiorentina (“nuovo” questa volta non soltanto a parole). Perché se il DS resta Corvino, ci sono ben poche speranze di poter scoprire qualche talento a poco prezzo (a poco prezzo, senz’altro, ma talento…!).
Io mi chiedo da che cosa venga la leggenda metropolitana che Corvino sia un “talent scout”. Per il Casarano o per il Lecce forse, ma per una “grande”, soprattutto se costretto a far mercato senza soldi, penso proprio che quei pochi li butterà via. In questi giorni il nostro Pantaleo ha seraficamente dichiarato che non vede in giro difensori migliori di quelli che ha la Fiorentina. Certo, è stato lui a prendere pochi mesi fa Diks, Salcedo, Milic, Olivera e De Maio, e come fa a dire che ce n’erano di meglio senza contraddirsi!? Per i difensori, poi, Corvino deve avere un sesto senso speciale.
Vi ricordate quando dichiarò che avremmo visto entro un anno Tagliani e Brivio in Nazionale? O quando, mentre Prandelli invocava disperatamente un centrale che sapesse far ripartire l’azione, lui gli impacchettò a puntate Natali, Mazuch, Da Costa, Hegazy e Felipe? Io mi permetto di dare un consiglio ai patròn Della Valle: c’è Sabatini libero che ha una gran voglia di campo. Costerà senz’altro di più delle chianine al sangue di cui si contenta Corvino, ma farà anche risparmiare tanto mirando meglio le spese, e soprattutto prospettando un mercato non limitato ai serbo-croati che Corvino si fa trovare da Berti e non concederà l’esclusiva delle sue relazioni alla Puglia.
Dopo Castrovilli e Scalera del Bari, Corvino aveva anche pensato a Cassano! Meno male che si è contentato di comprare a Francavilla a Mare, sconfinando di qualche chilometro, il gioiellino N’Zola! Illanes, invece, Corvino lo deve aver comprato su e-bay, perché si sa che i viaggi aerei gli danno un po’ noia. Ne aveva fatto uno a Lisbona a inizio ritiro tornando a tal punto frastornato da credere di aver stretto la mano a Sousa accordandosi su un 4-3-3 da tener fermo per il mercato! Qualcosa andrebbe detto poi sulla misteriosa gestione da parte di Corvino di alcuni baldi giovani difensori cresciuti nel vivaio viola: Piccini, Venuti e ora Mancini, lo stopper regalato al Perugia che sembra vada all’Atalanta per quasi due milioni di euro. Meglio non indagare oltre. Ma per piacere, e per dignità, che il Corvo si levi di torno!
L’altro problema, per il futuro Viola, è ancora Sousa. Nessuno saprà mai, alla fine del campionato, quanto valgono i giocatori in rosa e se vale la pena di riscattare quelli in prestito. Salcedo, per esempio, sembrava già destinato al mittente, finché al 96esimo del secondo tempo di Pescara si è guadagnato un’altra presenza approssimandosi al numero che obbliga al riscatto. Certo l’estro perverso di Sousa non finisce di stupire. E siccome ora ama contraddirsi di partita in partita, è al momento difficile capire in chi Sousa crede, di chi si fida, chi ritiene degno o indegno della Fiorentina. Ma poi, di quale Fiorentina? Della sua ci si potrebbe fare un vanto a non essere degni! Questo è il busillis.
Nessuno dei tecnici papabili a Firenze giocherà neanche per incidente il gioco di Sousa. E allora? Si va a ricomprare Suarez, svenduto troppo alla svelta perché ci mancherà un centrale di centrocampo? Si chiederà a Basanta se vorrà fare due anni dopo quella prova del campo che Sousa gli ha negato ritenendolo a fiuto non da Fiorentina (o meno da Fiorentina di Benalouane)? E meno male che, fatto salvo Chiesa (che poi è giocatore completo), non si vedrà più un'”ala pura” in campo (a Tello intenditor, poche parole!).
Se la Fiorentina fosse una società seria e se Corvino si occupasse della Fiorentina per la quale è pagato, e non di quella sulla griglia, si potrebbe chiedere all’ineffabile tecnico almeno uno sforzo da uomo d’azienda: o da qui alla fine tu metti in campo la squadra razionale e adatta al nostro calcio (e alle qualità degli uomini in rosa) che si è vista sì e no tre volte in un anno e mezzo, per cercare di raggiungere un posto in Europa, assolutamente alla portata, o tu valorizzi i giocatori che l’anno prossimo potrebbero essere indispensabili facendoli giocare come sanno, e non come tu cocciutamente vorresti che sapessero giocare.
Ma chi glielo dice a quello, che dopo l’inguardabile partita contro il Pescara di ieri sera, ha avuto il coraggio di commentare serio, parlando di “stransissioni” e di lavoro, come se fossero cose vere? I giocatori vengono dopo, e quando c’è una società seria vengono da sé. Cominciamo a far pulizia (e chiarezza) con tecnico e DS!
Foto: Pantaleo Corvino