Firenze – Si aggrava ulteriormente la situazione dell’occupazione del palazzo di via Spaventa a Firenze di proprietà della Compagnia di Gesù che dura ormai da quasi nove mesi. Il Movimento di Lotta per la casa ha trasformato l’edificio in una sorta di fortino, sbarrando tutte le porte e obbligando i circa 120 somali che lo occupano a non uscire per evitare che i tecnici di Quadrifoglio e del Comune procedessero alla disinfestazione contro le zanzare portratrici del virus della dengue una malattia semi-influenzale presente nei paesi tropicali.
Secondo l’ordinanza del Sindaco tali operazioni avrebbero dovuto avere luogo il 5 ottobre e la ditta sarebbe dovuta entrare nell’edificio per riuscire a spargere i disinfettanti nelle corti, nelle terrazze e nei giardini limitrofi.
Il Movimento per la casa che ha guidato i rifugiati somali all’occupazione della casa dei Gesuiti che era in procinto di essere venduta all’Università di Shanghai ha bloccato tutto: “Qui non ci sono zanzare”, hanno urlato dalla finestra i militanti del movimento impedendo al direttore della Fondazione Stensen padre Ennio Brovedani di entrare all’interno. Così i tecnici sono stati costretti a tagliare reti e a eliminare gli ostacoli per riuscire a compiere la disinfestazione.
“Hanno impedito ai somali di uscire come se fossero degli ostaggi”, ha commentato padre Brovedani che la sera prima era andato dagli occupanti per avvertirli delle operazioni dell’Igiene pubblica ottenendone l’assenso “purché fossi presente io”, dice.
L’episodio è significativo dell’atmosfera di tensione che si vive all’interno dell’edificio in attesa che sia trovata una soluzione per un’altra sistemazione. L’occupazione non solo sta danneggiando stanze e opere di qualità, ma si è estesa fino alla sala antistante la sacrestia che in un primo tempo il Movimento per la casa aveva accettato di non toccare.