Tennessee Williams e le sue donne sul bordo dell’abisso

Firenze – Amanda ne Lo zoo di vetro, Blanche in Un tram che si chiama desiderio, Baby doll in 27 vagoni di cotone (da cui il film –cult Baby doll) ma anche la giovane e tormentate Laura di The glass managerie, che fu il suo primo grande successo, nelle opere teatrali di Tennessee Williams, le  donne sono le figure più drammatiche di un mondo, nel profondo sud degli Stati Uniti, dove predominano miseria, violenza ,frustrazione. 

E sebbene con caratteristiche diverse,  una donna ha anche un ruolo di  protagonista ne  La dolce alla della giovinezza, (Sweet Bird of Youth)  uno degli ultimi successi del drammaturgo americano. 

In scena da oggi (martedì 16) a domenica 21 novembre al Teatro della Pergola di Firenze con Elena Sofia Ricci e Gabriele Anagni. La regia, le scene e i costumi sono di Pier Luigi Pizzi, che si  è avvalso della traduzione di Masolino d’Amico.

La dolce ala della giovinezza, spettacolo prodotto da Fondazione Teatro della Toscana e Best Live, vede in scena anche Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi; le musiche sono di Stefano Mainetti, il light designer è Pietro Sperduti.

L’intramontabile classico di Tennessee Williams  Geraldine Page nel 1959 debuttò Broadway per la regia di Elia Kazan, con  Paul Newman, e Geraldine Page e il suo successo fu confermato da  375 repliche. Si ricorda anche il celebre film liberamente tratto dall’ opera teatrale sempre con   Paul Newman e Geraldine Page, regia e sceneggiatura  di Richard Brooks.

La vicenda si apre con Chance Wayne  che torna a St Cloud, Mississippi, dopo fallimentari tentativi di sfondare come attore a Broadway e Hollywood. Dopo essersi reinventato come gigolo, Chance torna in città accompagnato dalla stella del cinema in declino Alexandra del Lago, una donna non più giovanissima, depressa e alcolizzata.

Ha osservato, infatti, il regista Pier Luigi Pizzi che Tennessee Williams ha una straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso.

“La proposta della Fondazione Teatro della Toscana di pensare a un progetto di regia per La dolce ala della giovinezza – afferma Pier Luigi Pizzi – è stato di grande stimolo e dopo un’attenta lettura, ho accettato, forte del fatto che avrei avuto la presenza nel cast di Elena Sofia Ricci nel ruolo della protagonista”  Dopo aver rilevato che come d’abitudine il suo  progetto comprende l’ambientazione e i costumi, il regista dello spettacolo debutta alla Pergola  rileva che il personaggio interpretato da Elena Sofia Ricci è Alexandra del Lago, star del cinema in declino, non più giovanissima, alcolizzata e depressa, in fuga da quello che crede un insuccesso del suo ultimo film. La donna cerca un rimedio alla solitudine nelle braccia di un gigolò, giovane e bello, un attore fallito in cerca di rilancio, ma destinato ad una triste fine, una volta che ha perduto il suo unico bene, la gioventù. Ma Williams, da grande drammaturgo – conclude il regista – è capace sempre di stupirci”.

 

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