Tempi di attesa: i piani delle aziende sanitarie per ridurli

Firenze – La Regione apre il 2019 con buone intenzioni per ridurre i tempi di attesa. In questi mesi, avverte una nota,  sono state avviate numerose azioni che hanno consentito importanti passi avanti in tema di gestione delle liste, di programmazione dell’attività chirurgica, che hanno condotto a un complessivo riassetto del sistema a livello regionale.

Nel luglio scorso la Regione aveva destinato alle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie la cifra complessiva di 10 milioni, perché mettessero a punto programmi straordinari per il contenimento dei tempi di attesa, sia per gli interventi chirurgici che per le prestazioni ambulatoriali, dando come scadenza la fine del 2018. Obiettivo, migliorare tempestività ed equità nell’accesso.

Ogni azienda ha elaborato i propri piani, intervenendo nei settori di maggior criticità (vedi negli allegati i piani di ciascuna azienda), e li ha presentati alla Regione. Che, con una delibera approvata dalla giunta nel corso di una delle ultime sedute dell’anno, ha recepito questi piani, impegnando ciascuna azienda a realizzare gli interventi programmati. La delibera è stata presentata stamani dall’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi nel corso di una conferenza stampa.

“Questa è una delibera ricognitiva di tutti i progetti presentati dalle aziende sanitarie – ha spiegato l’assessore Saccardi – Dopo le nostre indicazioni, le aziende hanno avuto qualche mese di tempo per buttar giù i piani operativi. Al problema dei tempi di attesa, che è la più importante criticità di un sistema che funziona bene, abbiamo cercato di dare risposta all’interno del sistema sanitario regionale, ricorrendo all’attività aggiuntiva dei professionisti. Questo delle liste di attesa è un problema anche a livello nazionale. La ministra Grillo ha stanziato 150 milioni per tutto il Paese, noi ne investiamo oltre 23 solo per la Toscana. E l’unico modo per risolverlo è ricorrere, come facciamo noi, all’attività aggiuntiva. Il governo del cambiamento – commenta Stefania Saccardi – in realtà non ha cambiato nulla. Non solo non ha abolito il limite delle assunzio ni dell’1,4% rispetto al 2014, ma ha introdotto ulteriori limiti”.

Ogni progetto, sia per l’abbattimento delle liste di attesa chirurgiche che per quelle per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, prevede un incremento di ore, sedute, interventi, visite, da ottenere anche attraverso le prestazioni aggiuntive dei professionisti. Ciascun piano riporta i costi stimati, e i tempi previsti per l’attuazione (da 6 a 12 mesi). Il risultato sarà quello di realizzare quasi 15.000 interventi chirurgici in più rispetto all’ordinario, con un investimento di circa 8 milioni. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, quelle aggiuntive saranno oltre 300.000, con un investimento di oltre 15 milioni. Quindi la cifra complessiva per giungere al completo abbattimento delle liste di attesa sarà di oltre 23 milioni.

La delibera prende atto che tutte le aziende sanitarie, in collaborazione con la Direzione generale diritti di cittadinanza e coesione sociale, hanno adottato un programma straordinario per abbattere le liste di attesa nelle aree di maggiore criticità, impegna ciascuna azienda a realizzare gli interventi programmati, e precisa che il finanziamento di questi progetti sarà compreso nell’ambito dell’assegnazione iniziale della quota di Fondo sanitario regionale.

Inoltre, la Regione intende responsabilizzare i direttori generali, inserendo l’obiettivo dei miglioramento dei tempi di attesa nella delibera di programmazione annuale e negli obiettivi di mandato dei direttori generali.

In tutte le aziende è stata definita, in staff alla Direzione aziendale, la Gestione Operativa dei percorsi chirurgici e ambulatoriali. Ciascuna azienda ha provveduto a nominare il responsabile del team di Gestione Operativa. 

Ogni azienda ha poi messo a punto il proprio piano per lo smaltimento delle liste di attesa, con un orizzonte temporale semestrale/annuale. I piani sono stati fatti dopo un’attenta analisi delle capacità produttiva massima attualmente sostenibile, in relazione alla domanda e alle risorse disponibili (numero di sale operatorie, posti letto, spazi ambulatoriali, risor

La Regione prevede 14.900 interventi chirurgici in più rispetto all’ordinario nel periodo gennaio-maggio e gennaio-dicembre (a seconda delle aree), in particolare per ernia, colecisti, varici, protesi anca e ginocchio e cateratta, con un investimento di oltre 8 milioni di euro. Quanto alle prestazioni ambulatoriali, quelle aggiuntive saranno 300.804, con un investimento di 15.750

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