Firenze – Difficile trovare la Toscana così bassa nelle classifiche nazionali. Eppure, per quanto riguarda la diffusione delle tecnologie cosiddette 4.0 nell’industria, la regione è indietro rispetto alla media nazionale e a tutte le regioni del Centro – Nord Marche comprese.
I dati emersi dalla ricerca della società di ricerche MET realizzata al 2017 attraverso 24mila interviste (delle quali 2395 in tutti i settori del sistema produttivo toscano) sono impietosi: “Livelli sensibilmente ridotti e la maggiore distanza relativa sembra concentrata in quella fascia 10-49 addetti”, che rappresenta il pilastro centrale dell’economia. Addirittura “le criticità della Toscana sono confermate e si approfondiscono moltissimo, se si guarda il mercato della subfornitura e quello delle esportazioni”, affermano ancora gli studiosi che usano termini come “distanze colossali”.
Che cosa è accaduto? Perché, nonostante il programma nazionale e le integrazioni regionali di risorse e iniziative, la Toscana si mostra così debole proprio di fronte a una rivoluzione, quella dell’integrazione delle tecnologie dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi, in grado di garantire alle imprese prospettive non solo di sopravvivenza, ma anche di sviluppo nella competizione mondiale? Eppure – si sottolinea nella ricerca – le imprese hanno utilizzato gli strumenti messi a disposizione per l’orientamento tecnologico (credito di imposta, Nuova Sabatini, incentivi regionali che sono più alti rispetto alla media) come quelle delle altre regioni più avanzate.
Sono le domande che si sono poste oggi le categorie economiche che insieme con l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo e agli esperti si sono riuniti nella sede dalla Giunta regionale per discutere sui dati e trovare delle soluzioni.
Lo studio si basava su un semplice indicatore come la presenza in azienda di una o più tecnologie 4.0 tipo robot collaborativi, stampanti 3D, realtà aumentata etc. La Toscana è in difficoltà in quasi tutte le classi e categorie. Un esempio per tutti: riguardo agli interventi programmati, la Toscana è inferiore al dato nazionale anche per la percentuale di imprese di maggiori dimensioni che ha in programma 4 o più investimenti in tecnologie 4.0: il 33,9% contro quasi il 50% delle imprese italiane con 50 addetti e oltre; tendenza analoga anche per la classe 10-49 addetti (23,5% in Toscana e 41,4% in Italia).
Dalla ricerca emerge un segnale di preoccupazione, ha commentato Raffaele Brancati, autore della ricerca. C’è chiaramente un deficit di management di qualità, ma si pone anche una domanda urgente a chi definisce le politiche di accompagnamento. E’ il momento di valutare e definire che cosa serve veramente alle imprese.
Foto: eidonlab.org