Firenze – Passato, presente, futuro. Tutto si mescola al Teatro della Pergola, memoria e sogno. Come per magia. “Avevo 17 anni quando salii per la prima volta su questo palcoscenico – dice Monica Guerritore – E ho 17 anni anche adesso, ora, qui, su questo stesso palcoscenico”. Già, da qui, da questo scrigno magico che è la Pergola sono passati i monumenti del teatro. Grandi attori, grande registi. Passato, presente, futuro. “E’ tutto sempre uguale” sorride Gabriele Lavia che in questi ultimi anni ha unito il suo nome a quello stesso della Pergola.
Trendadue spettacoli, 13 tra produzioni e coproduzioni, cinque prime nazionali. Sono i numeri sottolineati oggi alla presentazione delle Stagioni 2017/2018 del Teatro della Toscana. Una presentazione in grande stile, proprio su quello stesso palcoscenico che decennio dopo decennio ha visto passare i più importanti nomi del teatro italiano e internazionale.
A fare gli onori di casa, il presidente della Fondazione Teatro della Toscana, Marco Giorgetti, affiancato fra gli altri dal direttore artistico Gabriele Lavia, dal sindaco di Firenze Dario Nardella, dalla vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, e da alcuni dei protagonisti della stagione che si aprirà dopo l’estate, Monica Guerritore, Geppy Gleijeses, Vinicio Marchioni, Drusilla Foer, Giancarlo Cauteruccio solo per citarne alcuni.
Che cosa andremo dunque a vedere? Gabriele Lavia è Il Padre di Strindberg, Robert Wilson mette in scena dopo 31 anni Hamletmachine di Heiner Müller con gli allievi diplomati della ‘Silvio d’Amico’, Carlo Cecchi è Enrico IV di Pirandello, Virgilio Sieni debutta con Diario di vita, la compagnia Mauri Sturno gioca il Finale di partita di Beckett.
E poi Vinicio Marchioni dirige e interpreta Zio Vanja con Francesco Montanari, Stefano Accorsi e Marco Baliani portano in teatro Lo cunto de li cunti di Basile, Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina interpretano Il piacere dell’onestà di Pirandello diretti da Liliana Cavani, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio affrontano Delitto/Castigo da Dostoevskij, Gioele Dix e Laura Marinoni presentano la novità Cita a ciegas (appuntamento al buio) diretti da Andrée Ruth Shammah.
E ancora Fabrizio Bentivoglio diretto da Michele Placido è il professor Ardeche de L’ora di ricevimento di Stefano Massini, Leo Muscato dirige l’adattamento di Massini del Nome della rosa di Eco, Monica Guerritore e Francesca Reggiani si confrontano con Mariti e mogli di Woody Allen, Alessandro Preziosi è il Van Gogh scritto da Massini, Claudio Longhi dirige l’adattamento di Paolo Di Paolo de La classe operaia va in paradiso, Elena Sofia Ricci, GianMarco Tognazzi, Maurizio Donadoni sono i Vetri rotti di Miller con la regia di Armando Pugliese, Elio De Capitani dirige e interpreta Otello.
Un elenco infinito. Marco Sciaccaluga dirige Intrigo e amore di Schiller, Giancarlo Cauteruccio porta in scena il vincitore del Premio Pergola per la nuova drammaturgia Prigionia di Alekos di Sergio Casesi, Alessio Bergamo segue gli Appunti di un pazzo di Gogol’, Michele Santeramo è interprete del suo nuovo testo Leonardo, Giancarlo Sepe presenta Amletò, Zaches Teatro torna con Sandokan, Giuliano Scarpinato propone Alan e il mare, Drusilla Foer è Eleganzissima in versione deluxe.
Ad aprire la stagione, in prima nazionale, sarà il 14 novembre Gabriele Lavia con “I ragazzi che si amano” di Jacques Prevert. Un piccolo “assaggio” Lavia lo ha dato oggi intervenendo alla presentazione delle stagioni. Stagioni al plurale perché Teatro della Toscana non è solo Pergola ma anche Teatro Studio “Mila Pieralli” di Scandicci, Teatro Niccolini di Firenze, Teatro Era di Pontedera. Il tutto, attraversato da un’ampia programmazione di produzioni, coproduzioni, ospitalità ed eventi speciali.
Confermate le variegate iniziative del Laboratorio di Costumi e Scene, il terzo anno della Scuola per Attori ‘Orazio Costa’, con l’avviamento al lavoro degli allievi, che questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione hanno presentato uno studio su Burnt Norton il primo dei Quattro quartetti di Thomas Stearns Eliot, gli ulteriori sviluppi dell’attività del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, sempre più proiettato in una dimensione internazionale, la crescita dell’Accademia dell’Uomo, l’organismo formativo sperimentale che ha sede al Teatro Studio, con l’innovativo progetto di partecipazione pubblica La città visibile.
Passato, presente, futuro. Un tempo al teatro della Pergola che è appunto memoria e sogno, un cerchio magico dalle grandi emozioni.
Foto: Gli allievi della Scuola per Attori ‘Orazio Costa’ che hanno presentato uno studio su Burnt Norton