Firenze – La pandemia ha imposto cambiamenti importanti nel modo di lavorare in gruppo favorendo il diffondersi del lavoro agile, lo smart working, lavoro a distanza con gli strumenti digitali. Quanto questo si affermerà è ancora da vedere, ma se, grazie alle nuove tecnologie cambiano aspetti del modo di lavorare, non cambia la necessità che fil lavoro di gruppo sia sempre di più coordinato e compatte, basato sulla fiducia e la lealtà: “Non è mai stato più grande il bisogno di rivisitare il modo nel quale lavoriamo insieme”, scrive Stefano Mastrogiacono, nel libro “High-Impact Tools for Teams” ( Strumenti ad alto impatto per i gruppi”, scritto insieme ad Alex Osterwalder (Wiley editore).
Il volume fa parte di una collana che tratta i più innovativi sistemi di gestione aziendale prodotta dalla società di consulenza internazionale Strategyzer. Creare un ambiente più sicuro psicologicamente e quindi più condiviso dai membri del gruppo è anche la condizione per rendere il loro impegno professionale più efficiente e produttivo. Così Mastrogiacomo ha elaborato “attrezzi” semplici e di facile e immediata utilizzazione perché un team work possa trovare il prima possibile l’armonia e la fiducia necessaria.
I tools nascono da un studio interdisciplinare che parte dai risultati della ricerca accademica. In questa intervista Mastrogiacomo, consulente esperto nella gestione di progetti, spiega quali sono e come funzionano. Per farlo usa un approccio interdisciplinare partendo dai risultati della ricerca accademica in psicologia, sociologia, psicolinguistica, antropologia evolutiva.