Firenze – Sottoattraversamento e Stazione Foster saranno pronti nel 2022. Ad assicurare la data di consegna dell’intero nodo è Maurizio Gentile, l’AD di Rfi, commentando il Piano regionale integrato per infrastrutture e mobilità.
Tutto fermo ancora a causa delle terre di scavo. “Contiamo di riprendere i lavori in autunno, a ottobre. Per allora saranno trascorsi i 90 giorni che il ministero ha per approvare il Piano di utilizzazione delle terre di scavo: noi speriamo che anticipi qualcosa, ma diciamo che se è ottobre i lavori finiranno nel 2022” sottolinea l’AD che in conclusione rimarca il vantaggio maggiore che apporterebbe l’opera “la linea di cintura sarà alleggerita del 50% dei treni di lunga percorrenza che oggi ci passano, e quindi spazio ai treni del trasporto regionale“.
Come maturato dopo i recenti passaggi del progetto a Roma, ad ottobre partiranno i lavori da disegno iniziale, salvo la nuova funzione della Stazione ideata da Norman Foster che potrà essere usata come Hub di interscambio ferro – gomma. In realtà una scelta logica che sembrerebbe essere stata da sempre alla base dell’infrastruttura, altrimenti Firenze avrebbe dovuto fare i conti la classica cattedrale nel deserto, ma che ha acquisito valore grazie all’ipotesi di sfruttare il corridoio creato lungo i binari, e destinato proprio al trasporto delle terre, come canale preferenziale per i pullman turistici.
Sui collegamenti brevi permangono ancora alcune perplessità. L’esempio maggiore è offerto dalla fermata della Linea 2 della Tramvia a viale Belfiore che sarà attiva da febbraio 2018 ma dovrà attendere 4 anni per avere i primi passeggeri provenienti dai binari e diretti a Santa Maria Novella, oppure all’Aeroporto di Peretola.
Per chi arriverà presso l’Hub per lasciare il proprio mezzo di trasporto taxi, ncc, bus urbano od extraurbano o treno la rete della mobilità integrata è ancora tutta da valutare in base alle nuove esigenze che potranno esserci nel 2022 con una Firenze che si prospetta profondamente cambiata nell’uso del mezzo pubblico.
L’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Vincenzo Ceccarelli ha così commentato una stagione che inizia nel segno degli investimenti da parte di RFI “Le grandi infrastrutture ferroviarie che stiamo realizzando ci consentiranno da un lato di diventare sempre più una regione europea, inserita nelle grandi reti continentali di mobilità e dall’altro di rendere più sicura, semplice e sostenibile la mobilità all’interno del nostro sistema regionale. Su queste opere la Toscana è intervenuta con grande impegno finanziario consapevole che la mobilità è un diritto essenziale di ogni cittadino e che le istituzioni devono dare a chi si muove in questo territori le migliori opportunità“.
Le aspettative della Regione Toscana sulla Tav sono così riassunte: “La Regione è stata protagonista della riflessione aperta da Ministero e soggetto attuatore sul progetto. Era giusto chiedersi come e se modificare un progetto di venti e passa anni addietro. Nello scorso aprile questo percorso si è chiuso con la presa d’atto che l’intervento deve essere realizzato come progettato, ma che è giusto andare oltre, per perseguire la logica dell’interconnessione, dell’integrazione tra gomma, ferrovia e tramvia, con l’obiettivo di avere una “grande” Santa Maria Novella, evoluta in un moderno hub europeo dell’intermodalità. Siamo in attesa degli sviluppi progettuali di questa integrazione, ma nel frattempo è interesse comune che i lavori per la realizzazione dell’intervento partano al più presto – auguriamoci entro l’inizio d’autunno – una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni a tutela della sicurezza e della salvaguardia dell’ambiente“.
Del raddoppio della Pistoia-Lucca del passante per i treni Av di Firenze, del sistema tramviario fiorentino fino ai raccordi ferroviari del porto di Livorno si è discusso a Firenze in Santa Apollonia. La scommessa sulla ferrovia fatta dalla Regione ha coinvolto chi gestisce la rete ferroviaria, pertanto si attendono vari interventi di potenziamento di linee come la Cecina-Saline, la Porrettana e della Lucca-Aulla, gli interventi per rendere tante stazioni più accessibili e funzionali, oltre al raddoppio della tratta Empoli – Granaiolo.
La Toscana investe sul ferro anche in funzione dell’industria, per proporsi come polo logistico nello sviluppo del paese. Le merci? Sempre più su rotaia. Nel dicembre scorso è stata inaugurata la nuova linea ferroviaria elettrificata Livorno Darsena Toscana – Livorno Calambrone, collegata alla direttrice Tirrenica, completando così l’insieme delle opere relative ai raccordi ferroviari del Porto. In fase di conclusione la progettazione definitiva dello scavalco ferroviario tra porto e interporto, finanziata con risorse regionali, opera che consente, insieme ai raccordi ferroviari del Porto già realizzati e ad ulteriori raccordi ferroviari programmati, di configurare l’area come un vero e proprio retroporto, fondamentale nella prospettiva di crescita dei traffici portuali.