Firenze – Una lettera: a questa missiva che raccoglie in una voce unica le associazioni ambientaliste FAI (Fondo Ambiente Italiano), Legambiente, Italia Nostra, oltre alla Rete dei Comitati in Difesa del Territorio e al Comitato No Tunnel TAV, è affidata la speranza che la questi0ne del passante Tav sotto la città di Firenze venga profondamente ripensato. In particolare, il messaggio che giungerà alla Soprintendente Belle Arti e Paesaggio, architetto Alessandra Marino, e al Ministero dei Beni e Attività Culturali raccoglie in sintesi i motivi per cui, secondo tutte le associazioni ambientaliste italiane più rappresentative e i comitati che sin dall’inizio hanno giudicato l’impresa inutile, dispendiosa e anche pericolosa per la città, non dovrebbe essere concessa l’autorizzazione paesaggistica al progetto di Passante TAV fiorentino.
“I motivi della richiesta riguardano aspetti sostanziali del progetto che presenta gravi lacune ed ha ricevuto una autorizzazione dall’Osservatorio Ambientale basata su errate valutazioni – dicono associazioni e comitati – in particolare ricordiamo la sottostima dei cedimenti in fase di scavo e soprattutto l’aver autorizzato, senza una adeguata analisi degli effetti, lo scavo delle gallerie con una sola fresa invece che con due”.
Una decisione quest’ultima giudicata “infelice” non tanto perché dilata tempi di realizzazione già comunque dilatati, “ma perché presenta soprattutto pericolo per gli edifici nei pressi dei tunnel, in particolare per alcuni monumenti tutelati come la Porta San Gallo, l’Arco dei Lorena e la Fortezza da Basso: infatti è ormai acclarato dalla bibliografia scientifica che lo scavo di doppia galleria con una sola fresa provoca cedimenti in superficie mediamente superiori del 50% che non usando due frese contemporaneamente”. La medesima lettera, sottoscritta da Alberto Asor Rosa (Rete dei Comitati in difesa del Territorio), Fausto Ferruzza (Legambiente), Mariarita Signorini (Italia Nostra), Sibilla Della Gherardesca (FAI), Tiziano Cardosi (Associazione No Tunnel TAV) è stata inviata anche all’UNESCO che si è mostrata sensibile ai problemi fiorentini.