“Tra le grandi città italiane le tasse comunali più elevate le registriamo a Bologna, a Roma, a Bari e a Genova”. Lo afferma l’ultima indagine in materia effettuata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha calcolato quanto dovrà sborsare complessivamente una famiglia tipo di tre persone per pagare nel 2014 Tari (la nuova tassa sui rifiuti), Tasi (il tributo sui servizi indivisibili) e addizionale comunale Irpef.
Nel caso di un’abitazione di tipo civile A2, spiega la nota della Cgia, “è il Comune di Bologna a praticare il livello di tassazione medio più elevato tra le grandi città d’Italia: per l’anno in corso, il peso economico è pari a 1.610 euro. Seguono Genova, con 1.488 euro, Bari, con 1.414 euro e Milano, con 1.379 euro. Se, invece, l’analisi viene realizzata su un’abitazione di tipo economico A3 (che è di minor pregio rispetto all’immobile preso in esame nel caso precedente), a balzare al primo posto è Roma, con 1.100 euro. Seguono Bari, con 1.079 euro, Napoli, con 1.000 euro e Genova, con 961 euro”. I calcoli tengono conto di una famiglia composta da due genitori che lavorano, con un reddito annuo di 22.000 euro ciascuno e un figlio a carico.
Ma perché tasse comunali così alte? Lo spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi: “Il forte aumento dalla tassazione comunale registrato in questi ultimi anni è da addebitare, in particolar modo, ai pesantissimi tagli ai trasferimenti che lo Stato centrale ha praticato nei confronti degli enti locali. Tra il 2010 e il 2014, i sindaci di Bologna, Roma e Bari hanno subito una sforbiciata delle risorse del 48 per cento. Con questi tagli i Comuni sono stati obbligati a ridurre i servizi e ad aumentare le tasse locali, penalizzando soprattutto le famiglie meno abbienti”. Il tutto nell’attesa degli effetti della legge di stabilità appena annunciata. Le Regioni, che dovrebbero tagliare svariati miliardi, già annunciano che sarà impossibile raggiungere l’obiettivo senza aumentare le tasse. Di nuovo.