Firenze – Accordo raggiunto tra Anci Toscana e Airbnb sulla riscossione dell’imposta di soggiorno. L’annuncio è stato dato stamani da Francesca Basanieri, responsabile Turismo Anci Toscana e sindaco di Cortona, e Alessandro Tommasi, Public Policy Manager di Airbnb Italia all’incontro @Trazione Toscana a Torre del Lago (Lucca), appuntamento della rassegna Dire e Fare sul Turismo in Toscana.
Grazie all’intesa, i comuni che aderiranno potranno beneficiare in maniera semplice e digitale della riscossione e il versamento dell’imposta, che verrà gestita direttamente da Airbnb per tutte le prenotazioni effettuate sulla sua piattaforma. Nel 2017 sono stati oltre 1.300.000 gli ospiti che hanno soggiornato in regione attraverso la piattaforma, per una permanenza media di 3,6 notti. Secondo i dati diffusi di recente dall’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno di Jfc, quest’anno saliranno quasi a 900 i Comuni che applicano la tassa. Nel 2017 è stata superata quota 463 milioni di euro di incasso, mentre nel 2018 si andrà oltre i 507 milioni, che potrebbero diventare circa 660 milioni.
In Toscana, nel 2016 i Comuni che avevano introdotto la tassa di soggiorno erano 96, per un gettito di circa 54 milioni di euro; oggi superano abbondantemente i 100 (su 274). Una mole di amministrazioni e altrettanti regolamenti comunali diversi, che rende macchinoso il completamento in tempi brevi di accordi particolari. AnciI Toscana, prima in italia, insieme ad Airbnb, intende favorire la progressiva semplificazione dei processi, consentendo anche ai comuni più piccoli ma turisticamente rilevanti di attivare velocemente uno strumento tecnologico ad oggi disponibile solo nei grandi centri.
L’accordo quadro prevede alcuni punti importanti:
Laddove non prevista, l’imposta di soggiorno sarà estesa anche alle locazioni brevi; dovrà essere stabilita un’unica tariffa, calcolata in percentuale sul prezzo (soluzione già adottata da alcuni comuni italiani) o eventualmente un unica tariffa su extra-alberghiero (come soluzione sub-ottimale);
Si dovrà stipulare un’apposita convenzione operative con Airbnb, replicabile anche con altre piattaforme online;
Le piattaforme si sostituiranno ai soggetti ospitanti nella riscossione e riversamento dell’imposta di soggiorno in qualità di agenti della riscossione e quindi, per quei soggiorni prenotati tramite la piattaforma.
Riguardo la tassa di soggiorno, recentemente il Consiglio regionale toscano ha approvato una delibera che ridefinisce i criteri per l’iscrizione dei Comuni toscani nell’elenco delle “località turistiche o città d’arte” ai fini dell’applicazione dell’imposta. Criteri che permettono una procedura più semplice per l’iscrizione, come previsto dalla normativa statale, e meglio rispondono ai principi del Testo unico del turismo della Toscana.