Tassa continua: il Comune reintroduce il balzello sui passi carrai in una tesa seduta del consiglio comunale. Giallo sulle presenze dei consiglieri di maggioranza.
Il sindaco Graziano Delrio, in qualità di vicepresidente Anci (l’associazione nazionale dei comuni italiani), l’aveva preannunciato: gli enti locali, causa i tagli del Governo, saranno costretti ad aumentare i balzelli locali. Detto, fatto, non sappiamo quanto in rapporto diretto con la penuria romana.
Lunedì sera sera il consiglio comunale di Reggio, dopo una serie di rinvii, ha reintrodotto la tassa sui passi carrai coi voti della maggioranza, Pd e Italia dei Valori; un canone “sospeso” rispetto ad altre città dell’Emilia Romagna ma che ora servirà a fare cassa come goccia nel presunto oceano degli 11 milioni di euro in meno in due anni bloccati dalla Capitale al nostro comune capoluogo. Prima del via libera, il solito giallo sulle presenze dei consiglieri, un numero talmente risicato che si è rischiato ancora una volta lo stop per mancanza del minimo necessario. La stima è di 16mila passi carrai tassabili coi seguenti criteri: una categoria da 29 euro circa al metro quadrato nelle zone urbanizzate (dal centro storico alle frazioni); una da 17,50 circa nelle zone più isolate. Canone annuo a carico dei proprietari degli immobili ai quali il passo carraio dà accesso.
Oltre ad una serie di esenzioni per gli accessi temporanei, quelli di Stato e di enti locali ed anche degli enti religiosi o quelli microscopici, c’è polemica sui cosiddetti “passi a raso” (a filo del manto stradale, anche delimitati da cancelli o portoni). Si pagheranno anche quelli, “in modo congruo”, rassicurano dal Comune, dopo le apposite fotografie scattate dalla società che dovrà dare vita al censimento