Le novità introdotte dal nuovo piano di gestione dei rifiuti sono diverse: dal potenziamento del porta a porta che verrà esteso a 65mila persone a quello della raccolta capillare (raccolta frazione organica e raccolta PAP della frazione vegetale) su quasi tutto il territorio reggiano. Le previsioni pongono l’obiettivo di raccolta differenziata al 67% entro il 2012. Per il 2014, anno di previsione di funzionamento a regime del nuovo piano, si punta a servire con il PAP (porta a porta) altre 200mila persone in tre anni. Verso un adeguamento alle norme Europee, sebbene in ritardo rispetto ai paesi europei più industrializzati e ricchi.
In tutti i comuni della collina la vera novità sarà il raddoppiamento della raccolta dei rifiuti organici con l’estensione capillare della raccolta organica e anche a Castelnovo Monti e a Carpineti arriverà il porta a porta. Nei comuni della montagna invece ci sarà un potenziamento della raccolta stradale. Sant’Ilario, Correggio e Rubiera avranno anche loro il porta a porta, ma sul 50%della popolazione, unito alla capillarizzazione stradale.
La voce di spesa maggiore rimane sempre quella dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati. La cifra raggiunge nelle stime i 160 euro/tonnellata, 27 milioni di euro di costo totale previsto contro i 19 milioni di euro per il porta a porta in tutti i comuni della provincia. L’alto costo deriva anche dal progressivo esaurirsi delle discariche, dall’ innalzamento del costo per tonnellata, proporzionalmente al diminuire dello spazio disponibile per il deposito. Come argomenta Olivieri del movimento 5 stelle “ il costo dello smaltimento in discarica è destinato ad aumentare vertiginosamente perché le discariche stesse vanno esaurendosi”. E’ questa l’analisi che Reggio 5 Stelle effettua sui dati contenuti nel piano d’ambito presentato ai sindaci da Ato nelle scorse settimane.
Attualmente, la progettazione di un piano rifiuti dovrebbe pianificare come e quando arrivare a dismettere le discariche. Secondo il consigliere comunale grillino, si dovrebbe delineare una raccolta urbana e industriale che possa creare una filiera in grado di riciclare puntando alla riduzione progressiva dell’uso delle discariche.
L’installazione dei cassonetti interrati da 200 mila euro l’uno (ne sono stati installati quattro totali) ha fatto innalzare i costi del servizio nell’area in gestione a Iren( l’area della bassa reggiana è in gestione a Sabar).
Nei contenuti del piano approvato dall’ATO per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati manca la voce sulle previsioni di rientro dall’ investimento sul porta a porta che permette, attraverso la tariffa puntuale, un abbassamento sul costo di smaltimento e quindi sulla bolletta di chi è raggiunto dal servizio.
Il PAP permetterà l’abbassamento del costo di gestione, innalzando la qualità del recupero dei materiali, ma gioverà probabilmente ai comuni meno ricicloni(quelli montani e collinari) sotto il 40% di differenziato, in quanto l’applicazione della sussidiarietà andrà a compensare il maggior costo di gestione del servizio nei comuni della collina e della montagna, meno serviti e con una peggior qualità della raccolta, e non andrà a scalare la bolletta di chi opera la raccolta con il porta a porta.