Firenze – “L’ennesima conferma di come il livello politico sia scollegato dal paese reale e la classe politica complessivamente mediocre, incapace di assolvere ai propri compiti. In un momento in cui imprese e cittadini sono gravati da rincari dei costi energetici, di materie prime e del costo della vita e il sistema economico-imprenditoriale ancora sta cercando di ripartire dopo la batosta del Covid, aumentare la tariffa dei rifiuti è offensivo e irresponsabile. Un atteggiamento, quello dei sindaci, imbarazzante, forse spiegabile solo col fatto che 32 tra di loro alle prossime elezioni non saranno rieleggibili, ma le parti politiche che li esprimono ne pagheranno lo scotto”.
Così Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sull’ok dato dall’Assemblea Ato all’aumento della bolletta dei rifiuti.
“Almeno fosse stato richiesto un aumento tariffario per un periodo definito e breve, necessario alla messa a regime di un sistema che possa portare a una gestione razionale ed economica dei rifiuti. Invece no, si tratta di aumenti tout court, senza alcuna visione del futuro” prosegue Cioni.
Ciò che l’associazione degli artigiani ritiene inaccettabile è proprio il mancato progetto di un Piano dei Rifiuti una volta per tutte adeguato alle esigenze della Regione Toscana basato sul quanto mai necessario cambio di paradigma che trasformi ciò che oggi è visto come un costo nell’opportunità offerta dalla termovalorizzazione. Prova né è che il 60% degli aumenti è dovuto proprio ai maggiori costi di smaltimento rifiuti fuori dai confini regionali per la mancata costruzione di un termovalorizzatore.
“Siamo fermamente convinti che la parte dei rifiuti non reintrodotti nell’economia circolare debba concludere il suo ciclo all’interno di termovalorizzatori innovativi così da produrre energia ed acqua calda da distribuire alla comunità circostante tramite il teleriscaldamento, cogliendo la doppia opportunità di ridurre la tassa sui rifiuti e di abbassare il costo energetico delle varie utenze” conclude Cioni.
Una strada perfettamente percorribile e non in antitesi alle politiche di tutela dell’ambiente, come indicano i tanti esempi europei. Un caso emblematico è quello della Danimarca, il primo paese in Europa ad introdurre, con legge, il divieto di conferimento in discarica dei rifiuti ammissibili all’incenerimento, cioè in grado di produrre energia.