Tares, il Comune non fa sconti. Reggio tassa tutto

Via libera al nuovo regolamento ma la maggioranza si spacca. D’Andrea (Pd): “Paghi anche il comune”. Dal 2000 rifiuti più cari del 67%
Ernesto D'Andrea
Ernesto D’Andrea

L’unica “concessione” è un fondo di appena 154mila euro per le famiglie più disagiate. Per il resto la stangata è per tutti: nessuno sconto sulla Tares, la nuova tassa rifiuti, il cui regolamento è stato approvato lunedì dal Consiglio comunale.

Non verranno risparmiati nemmeno terrazze, logge, garage, se su di essi si svolgono attività a scopo di lucro.

Il regolamento è stato approvato con 19 voti a favore e 13 contrari, anche se la maggioranza si è spaccata: astenuti Roberto Pierfederici, Ernesto D’Andrea, e Salvatore Scarpino del Pd e Pierino Nasuti di Sel.

Bocciati tutti gli emendamenti, fra i quali quello di D’Andrea che proponeva appunto di non tassare le aree dove non si producono rifiuti. Respinto anche un altro emendamento a firma del consigliere Pd che proponeva il pagamento della Tares per sale espositive, musei e pinacoteche (che sarebbero escluse) e dei locali e delle aree in proprietà o locazione del comune, destinati a servizi istituzionali, per far pagare il 20% in meno alle case popolari e ultrapopolari “Il costo del servizio va garantito” ha tagliato corto il capogruppo Luca Vecchi.

Il tributo viene calcolato in base ai metri quadri dell’abitazione e al numero degli occupanti, senza però considerare l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, che consente alle famiglie con un basso reddito varie agevolazioni per i servizi base. Non è così per altre città come Torino dove si applicano agevolazioni in base all’Isee.

“Ritengo che si possa eliminare dall’elenco alcune esenzioni del Tares che riguardano locali ed aree che non meritano un’esenzione perché ingiustificata – ha commentato D’Andrea – Occorre capire se sia giusto esentare dal Tares i locali del Comune o sia più giusto ridurre la tariffa per tanti pensionati, ad esempio, che arrivano appena alla fine del mese”.

 

Dal 2000 rifiuti più cari del 67% 

Dal 2000 le tasse sui rifiuti sono aumentate del 67%. Tredici anni fa in media una famiglia pagava 270 euro, ora con la Tares l’importo si stima intorno ai 450 euro. Lo dicono i dati di una ricerca della Cgia di Mestre che  confermano che la Tares costerà circa 2 miliardi di euro in più rispetto alla Tarsu/Tia. Un importo sempre in salita, nonostante negli ultimi 5 anni di crisi la produzione di rifiuti sia calata del 5% mentre la raccolta differenziata, che permette di risparmiare sui costi di smaltimento, sia aumentata del 30%.

Rincari che continuano per i cittadini proprietari di case dove si nota un aumento per il tributo ambientale sulla casa. Nel 1993 si attestava sul 3,08%, segnando di anno in anno un aumento continuo; oggi ben due terzi delle provincie ha adottato la misura massima dell’aliquota del 5% portando la media nazionale al 4,48%.

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