Firenze – Il Tribunale amministrativo del Lazio ha deliberato: il decreto di definanziamento con cui il governo ha tolto al Comune di Firenze 55 milioni di euro per la riqualificazione dello stadio Franchi è legittimo. Perciò, il Tar laziale rigetta il ricorso del Comune di Firenze gettando nello “stupore” Palazzo Vecchio, che riparte subito all’attacco annunciando il ricorso al Consiglio di Stato
“Pur rispettando il giudizio del Tribunale – si legge nella nota – l’amministrazione comunale manifesta stupore per la decisione anche alla luce delle motivazioni poste a fondamento e della condotta processuale dell’Avvocatura dello Stato.
Il Comune pertanto annuncia immediato ricorso al Consiglio di Stato, convinto ancor di più delle proprie ragioni e dell’ingiusto e immotivato danno alla Città e all’area metropolitana di Firenze, anche considerando il diverso trattamento riservato dal governo ad altre amministrazioni come quella di Venezia”. Rimane, da parte dell’amministrazione, “la disponibilità del Comune e della Città Metropolitana a collaborare con i Ministeri competenti per una soluzione condivisa nell’interesse della città, come sempre affermato e dimostrato anche con atti formali ai quali tuttavia fino ad ora non sono mai arrivati riscontri”.
Da parte del sindaco Dario Nardella, giunge una nota: “Innanzitutto ci tengo a dire che la sentenza del Tar non influisce in alcun modo sulla gara in corso, bandita sulla base delle risorse già sicuramente disponibili, per cui andiamo avanti regolarmente.
Siamo amareggiati per la decisione del Tar, perché eravamo e siamo tuttora convinti della finanziabilità del nostro progetto. Eravamo comunque preparati anche a questa eventualità, tanto è vero che abbiamo scritto il bando di gara senza tener conto dei 55 milioni.
Ho letto che l’on. Donzelli mi invita a una maggiore collaborazione con il governo per lo stadio Franchi. Non posso che ribadire che non abbiamo mai rifiutato di collaborare, tanto che abbiamo da mesi avanzato anche formalmente delle soluzioni sul modello adottato per Venezia. Se il governo vuole davvero collaborare nell’interesse della nostra città, può farlo partendo già da quelle proposte che abbiamo avanzato”.