Fa tappa a Parma il tour elettorale di Luca Cordero di Monezemolo, leader di Italia Futura in campo a fianco di Scelta Civica, la lista del presidente del Consiglio Mario Monti. L’appuntamento è lunedì 18 febbraio prossimo alle 18,30 con un incontro all’Auditorium Paganini per parlare di “Crescita e riforme, motore del rilancio”.
A fianco di Montezemolo sul palco ci saranno Irene Tinagli, economista, capolista alla Camera in Emilia Romagna per Scelta Civica, Lelio Alfonso, giornalista, candidato alla Camera in Emilia Romagna e portavoce nazionale di Italia Futura e Scelta Civica insieme agli altri candidati dell’Emilia Romagna e in particolare al gruppo di reggiani che Mario Monti ha voluto nelle sue liste.
“La decisione di Montezemolo di salire in politica al fianco del professor Monti – scrive in una nota Scelta Civica – è figlia della voglia di cambiamento che ha portato alla costituzione di Italia Futura, perché non si può continuare a lamentarsi di quello che non va nel proprio paese senza far nulla in prima persona. E fondamentale in questo processo è lavorare in un team, perché solo con il gioco di squadra si può vincere. Montezemolo con Monti vuole offrire una prospettiva ai milioni di italiani che non sanno per chi votare e rischiano di non trovare rappresentanza. Cittadini che chiedono una discontinuità costruttiva: nei comportamenti, nella competenza, nel senso di responsabilità, e nell’onestà di dire la verità al Paese. Il prossimo esecutivo non potrà non essere anche un Governo costituente: che riscriva le regole, ridisegni tutti i meccanismi di funzionamento dello Stato, riconcili i cittadini con la politica e le istituzioni. Ma per fare questo è necessario un forte e convinto sostegno parlamentare a Scelta Civica perché un nuovo Governo Monti che si fondasse solo sull’appoggio degli attuali partiti non riuscirebbe a portare avanti un’agenda riformista. C’è il forte rischio di cancellare quanto di buono fatto dall’attuale esecutivo in termini di riforme, se non verrà posto un argine alle spinte demagogiche e populiste che, tra nuovi e vecchi partiti, rischiano di essere determinanti in parlamento”.