La storia infinita della tangenziale di Novellara, attesa da anni e iniziata quattro anni fa, rischia un altro interminabile stop prima della fine a causa di corsi e ricorsi che si stanno succedendo in questi mese. Dopo il ricorso al Tar vinto da parte di un gruppo di cittadini oggetto di espropri ed il ricorso di Comune e Provincia, la legge regionale del 2016 che sembrava poter sbloccare l’impasse. Poi il responso del Consiglio di Stato che rimanda alla Corte costituzionale la legittimità della legge in questione. Su questa interminabile ed intricata vicenda burocratica, la presa di posizione del movimento 5stelle di Novellara.
“Tutti a Novellara aspettavamo con ansia il pronunciamento del Consiglio di Stato circa il ricorso presentato da Comune e Provincia contro la sentenza di primo grado del TAR di Parma che aveva accolto le istanze di alcuni cittadini sulla impossibilità di effettuare ulteriori espropri a loro carico.
Una legge regionale del maggio 2016 pareva improvvisamente avere dato una mano alla nostra incerta amministrazione nell’iter burocratico. Ora invece cade una ulteriore tegola dal tetto che tenta di coprire l’infinita attesa di migliaia di cittadini esasperati.
Il Consiglio di Stato sospende il proprio giudizio mandando tutto alla Corte Costituzionale che si dovrà esprimere sulla legittimità o meno della legge regionale di soccorso, rendendo evidente un palese dubbio sulla norma regionale stessa.
(Riferimento sentenza, visibile a tutti: n. 00297/2017 REG.PROV.COLL. / n. 03115/2016 REG.RIC. / n. 03148/2016 REG.RIC.)
Torniamo ad una fase di stallo dove nulla è risolto col timore di vedere ancora per tanto tempo Novellara congestionata, inquinata, sporcata e attraversata dal solito continuo traffico.
Sono trascorsi 30 anni dalle promesse di una tangenziale che ci avrebbe finalmente liberati dal traffico. Vi diranno che manca solo l’ultimo pezzo. Certo, l’ultimo pezzo, ma il pezzo nevralgico, quello principale.
In aperta campagna tutto è stato semplice, ma è a ridosso del centro abitato che sono sorti problemi e contrasti.
Forse troppo a ridosso del centro abitato? E infinite battaglie legali molto costose, Nuovi POC (Piani Operativi Comunali) che hanno fatto perdere altro tempo: 30 anni di attesa e siamo ancora qui ad aspettare una sentenza della Corte Costituzionale, new entry nella ennesima battaglia legale, che deve giudicare se la legge regionale rispetti i principi di costituzionalità.
Durante la serata pubblica indetta dal Comitato Pro-Tangenziale nel gennaio 2016 è stato comunicato dai rappresentanti del Comune alla cittadinanza che non esiste un piano B: non ci sono in atto ulteriori possibilità.
Come M5S, oltre a domandare alla giunta di prendere in considerazione un’alternativa, i nostri consiglieri comunali Giovanni Mulè e Stefano Paterlini insieme a Gianluca Sassi, consigliere regionale, nella primavera scorsa hanno incontrato il comitato Pro Tangenziale per discutere la problematica; inoltre, in diverse occasioni, abbiamo inviato diverse interrogazioni e interpellanze al Comune, tutte reperibili sul nostro blog.
Sembrerebbe che il “piano B” non viene preso in considerazione dal Comune perché sarebbe troppo oneroso e farebbe perdere ulteriore tempo: questa è la motivazione che ci è stata fornita.
Non è educato rispondere a una domanda con un’altra domanda, ma stavolta ci sta, ci sta eccome: quanto ci è già costato tutto ciò per non avere nulla in mano del tratto fondamentale della nostra strada?
Quanta salute abbiamo ceduto? Quanto inquinamento abbiamo respirato?
Forse molto, molto di più che rifare tutto e trovare una soluzione diversa da quella dettata dall’insistenza e dalla testardaggine: esse possono portarti lontano, ma possono anche impedirti di andare oltre”.